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Le parole dei docenti

sul progetto di riqualificazione del Giardino dei Giusti

Porto ormai da diversi anni le mie classi terze a visitare il Giardino dei Giusti al Monte Stella e partecipo con loro alla giornata in cui si dedicano i cippi ai nuovi Giusti.

È un'esperienza significativa, in cui credo molto, perchè permette ai ragazzi di conoscere ogni anno persone "normali", che però nella loro vita hanno saputo compiere dei forti gesti di coraggio e di solidarietà. Sono i modelli ideali da presentare ai giovani, modelli di speranza, segni di cambiamento, stimoli a non arrendersi al Male: insegnano che al Male ognuno di noi può opporsi con un semplice gesto di Bene.

Ogni anno devo però constatare alcuni problemi: nelle giornate di commemorazione dei nuovi Giusti le classi sono numerosissime, perciò spesso noi insegnanti non sappiamo dove collocare e far sedere i ragazzi, in modo che riescano a seguire la cerimonia e a sentire le parole dei testimoni.

Mi è capitata una volta una giornata di pioggia, che ha reso letteralmente impossibile ascoltare e capire quello che stava avvenendo.

Le visite guidate al Giardino sono più tranquille, ma anche in questa situazione sarebbe meno dispersivo avere un luogo dove far sedere i ragazzi, in modo che possano prendere appunti e partecipare più attivamente all'incontro.

Per questi motivi ho salutato con grande favore la riqualificazione del Giardino dei Giusti, confidando che i nuovi spazi progettati avrebbero reso più fruibile per tutti, ma in particolare per le classi in visita, le manifestazioni programmate ogni anno.

Ritengo che il Giardino dei Giusti debba diventare per Milano un simbolo, di cui tutti i Milanesi devono sentirsi orgogliosi, per candidare la propria città a diventare una "Città del Bene".

Prof.ssa Rosanna Montano - I.C. Quintino di Vona Milano


Seguo le attività di Gariwo dalla fondazione e come insegnante ho apprezzato e fatto apprezzare ai miei studenti la valorizzazione del Bene e la sottolineatura dei comportamenti “giusti”, frutto di scelte eticamente condivisibili.

Da quando sono in pensione ho messo a disposizione di Gariwo un po’ di tempo per le visite guidate al Giardino dei Giusti. Mi sono capitate classi di elementari, di medie e di superiori. È stata sempre una bella esperienza. A volte i ragazzi si presentano preparati su alcuni periodi storici o su alcune figure e vogliono approfondire il discorso sulle scelte di alcune persone. Altre volte la visita al Giardino è l’inizio di un percorso che, a partire dalle persone ricordate nel Giardino, è destinato ad allargarsi in lavori di approfondimento in classe. Sempre l’incontro con gli studenti su questi temi è stato per me interessante e stimolante. E penso lo sia stato anche per loro, visto che la partecipazione aumenta ogni anno. Certo, quando piove il Giardino diventa un pantano e non si sa bene dove mettersi per parlare.

Mi rattristano le polemiche di cui leggo sui giornali. Francamente fatico a comprenderle.

Io mi sento orgogliosa del fatto che Milano ospiti il primo Giardino al mondo dedicato non soltanto ai Giusti di tutti i genocidi del ‘900, ma anche alle figure di coraggio civile che ci indicano con i loro comportamenti dei modelli di azione possibile e giusta. E la montagnetta, frutto delle macerie della guerra, mi sembra simbolicamente perfetta per ospitarlo.

Non capisco perché una iniziativa così bella e al di sopra delle parti, dal punto di vista politico, debba suscitare tanta animosità.

Cordialmente,

Cristiana Zanetti, prof. di filosofia e storia


La sensibilizzazione sul tema dei Giusti con i più piccoli parte dalle aule. Qui i ragazzini ripercorrono la scelta e la piantumazione degli alberi attraverso un gioco. Nella visita finale al Giardino di Milano i loro occhi si illuminano alla ricerca dei cippi dei Giusti di cui hanno conosciuto la vita. In questo luogo straordinario le loro emozioni e le loro scoperte trovano una sintesi. Per questo sono d’accordo con il progetto dell’architetto Valabrega perché anche in questo modo si rende onore ai Giusti creando per loro un luogo dignitoso e per i ragazzi un luogo di riflessione. I giovani hanno bisogno di segni e simboli ed in particolar modo di luoghi dove si celebra la memoria del Bene. La creazione di pareti in questo caso, infrange le voci dei Giusti, ne fa eco, urla alle orecchie degli uomini che l’incomprensione, la discriminazione, la banalizzazione si possono superare con gesti di bene, sconfiggendo quella banalità del male, che è la più facile da compiersi.

Emanuela Bellotti, insegnante elementare


Aderisco all’appello per sostenere il progetto dell’arch. Valabrega di riqualificazione del Giardino dei Giusti di Milano al Monte Stella.

Aderisco sia personalmente che a nome e per conto del Liceo Linguistico internazionale alla vostra iniziativa.

Gli studenti che hanno partecipato alla vostra iniziativa durante l’anno scolastico 2014-2015 hanno considerato questa esperienza un momento molto importante nel loro percorso formativo e molto emozionante per la loro crescita personale.Cordiali saluti

Il Dirigente scolastico

Prof.ssa Pierangela Bianco, Liceo Linguistico Internazionale di Baranzate


Aderisco all’appello per sostenere il progetto dell’arch. Valabrega di riqualificazione del Giardino dei Giusti di Milano al Monte Stella.

Perché?

Per due motivi. Primo perché un giardino è tale solo se continua a mutare la sua foggia, a migliorarsi per meglio ospitare gli uomini e le donne che vanno in cerca della sua bellezza. E, si sa, il bello cambia nel tutto che cambia.

Secondo perché dopo aver collaborato, quest'anno, con gli amici di Gariwo, ho avuto modo di apprezzarne l'onestà disinteressata e la passione per il bene da divulgare e condividere con gli altri.

Mi fido, perciò, delle loro intenzioni.

Prof. Giuseppe De Matola, Liceo Linguistico Internazionale di Baranzate


Sono un’insegnante in pensione che da tempo collabora come volontaria con Gariwo. Quando ero in servizio attivo accompagnavo i miei studenti alla cerimonia del 6 marzo che onora i Giusti, ora racconto il Giardino a coloro che fanno richiesta di visita guidata.

Ho quindi potuto seguire tutto lo sviluppo dell’area, da pochi alberelli a un vero boschetto che ogni anno si arricchisce di nuove piante, conferendo un valore aggiunto anche al parco del Monte Stella, già tanto carico di suggestioni simboliche.

Nel corso dell’ultimo anno ho fatto da guida a studenti di scuole di ogni ordine e grado e a gruppi organizzati, non solo di Milano, ma anche provenienti da località diverse. In tutte queste occasioni ho potuto riscontrare grande interesse e soprattutto intensa partecipazione emotiva: i visitatori, studenti e non, sono indotti a riflettere sulla storia del Novecento e le sue tragedie, ma anche su esempi di resistenza al male che tengono viva la speranza nel futuro dell’umanità.

Stupisce pertanto che trovi tanta ostilità negli abitanti del quartiere il progetto di riordinamento e riqualificazione dell’area, che, nella sua ultima formulazione (modificata rispetto alla prima stesura, recependo anche le critiche dei residenti), mira a rendere più visibile e fruibile il Giardino eliminando alcuni inconvenienti: l’assenza di una segnaletica che orienti il visitatore che non possa o non voglia valersi della visita guidata, la mancanza di un luogo dove seguire le spiegazioni con maggiore agio, senza essere costretti ad ammassarsi sul prato, con i piedi, quando piove, nell’erba bagnata.

Chi il Giardino l’ha fortemente voluto e reso possibile non l’ha concepito come un percorso commemorativo tra lapidi cimiteriali, ma come luogo da vivere ogni giorno con rinnovata emozione perché interroga le coscienze sui comportamenti quotidiani e ci dice che, anche in circostanze estreme, è possibile agire con giustizia, umanità e solidarietà.

Raffaella Crosta, insegnante


Desidero dare tutto il mio sostegno al progetto di riqualificazione
del Giardino dei Giusti a Monte Stella, pretestuosamente ostacolato.

prof Gabriella Uluhogian
già Università di Bologna

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La riqualificazione del Giardino di Milano

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