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Una cronistoria contro le calunnie

sul Giardino dei Giusti di Milano

Il 26 giugno 2015 il Comune di Milano, dopo il via libera della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, ha approvato il progetto di riqualificazione del Giardino dei Giusti con la delibera n. 1183

Il Giardino è nato sul Monte Stella su proposta di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, appoggiato da Emanuele Fiano, consigliere comunale, e da Giovanni Marra, presidente del Consiglio Comunale, che ha messo a disposizione il suo ruolo per permettere la creazione del Giardino, unitamente al Sindaco allora in carica, Gabriele Albertini.

La localizzazione specifica è stata individuata in collaborazione con il settore Parchi e Giardini, che ha inoltre stabilito l’ampiezza e i confini dell’area da adibire allo scopo - confini che sono sempre rimasti inalterati -, sotto la responsabilità dell’assessore, nonché vicesindaco, Riccardo De Corato.

L’inaugurazione è avvenuta il 23 gennaio 2003, alla presenza delle autorità istituzionali, ambasciatori e esponenti della Commissione dei Giusti di Yad Vashem, a cui il Giardino si vuole richiamare, allargandone la funzione di memoria. Alla cerimonia sono stati piantati i primi tre alberi in onore di Moshe Bejski, anima del Giardino dei Giusti nel memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme, Pietro Kuciukian, fondatore del Muro della Memoria dedicato ai Giusti per gli Armeni a Yerevan, e Svetlana Broz, promotrice di un Giardino a Sarajevo come progetto di riconciliazione in Bosnia. Dopo pochi mesi è stato piantato un albero dedicato ad Andrej Sacharov, “in onore dei Giusti del Gulag”, in occasione del convegno sulla dissidenza in URSS alla presenza della moglie Elena Bonner.

Negli anni successivi si sono svolte al Giardino poche cerimonie commemorative organizzate in occasione del Giorno della Memoria, senza dedica di alberi, finché nel 2008 è stata costituita l’Associazione per il Giardino dei Giusti, di cui fanno parte il Comune di Milano, Gariwo e l’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) per rispondere all’esigenza di gestire concretamente il Giardino, le scelte dei nomi, le cerimonie.

Da quel momento sono stati piantati ogni anno alcuni alberi per ricordare i Giusti di tutti i genocidi e gli esempi di coraggio civile nel mondo, anche legati all’attualità. Con i sei alberi piantati nel 2015 si è esaurito lo spazio per la piantumazione nel primo settore del Giardino.

Nel maggio 2012 Gariwo ha ottenuto dal Parlamento Europeo la costituzione della Giornata Europea dei Giusti, il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski.
A settembre Gariwo, con l'arch. Valabrega, ha chiesto al Politecnico di Milano - che l'ha finanziato - di organizzare un workshop, per elaborare dei progetti di riqualificazione del Giardino, con l’obiettivo di renderlo più forte nella sua identità e fornirlo di alcune strutture di fruizione della cittadinanza e degli studenti. Al workshop hanno partecipato 30 studenti su 100 candidati, sotto la direzione dei proff. Gianni Scudo, allora vicepreside della Scuola di Architettura e società, Lorenzo Consalez e Alessandro Rocca. Gli elaborati  sono pubblicati nel libro Il Giardino a crescita illimitata, edito da Proedi (Milano, 2013, acquistabile online).

Il 6 marzo 2013 Milano ha celebrato la prima Giornata Europea dei Giusti come capofila in Europa, con una grande cerimonia al Giardino e un concerto a Palazzo Reale. All’Urban Center sono stati presentati i lavori prodotti dagli studenti nel workshop del Politecnico. In ottobre il progetto elaborato dall’arch. Valabrega è stato presentato in una conferenza stampa a Palazzo Marino.

Durante tutto il 2014 sono stati modificati molti punti del progetto per ottemperare alle prescrizioni del settore Verde del Comune. Il 19 novembre l’assemblea dell’Associazione ha approvato il progetto con le modifiche apportate in sede di confronto con i competenti uffici comunali. In dicembre è stata approvata dalla Giunta comunale la delibera che assegna l’area del Giardino all’Associazione per 10 anni in comodato d’uso gratuito.

Nel mese di marzo 2015 la Conferenza dei servizi ha dato il via libera finale al progetto.
In aprile il Comitato “Proteggi il Monte Stella” insieme ad altri Comitati della zona 8 ha avanzato al Presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo la richiesta di un incontro in cui ha sollecitato l’annullamento del progetto, ritenuto invasivo. In alternativa ha proposto lo spostamento del Giardino ai margini della “Montagnetta”, in una zona degradata sopra la strada a scorrimento veloce. Le richieste sono stata respinte, mentre è stata manifestata la disponibilità al confronto su eventuali modifiche al progetto originario. Altri 5 incontri si sono svolti nelle settimane successive alla presenza di Gariwo e dell’arch. Valabrega, insieme ai rappresentanti del Comune, sia a Palazzo Marino sia in Consiglio di zona 8. Sono stati recepiti alcuni rilievi, avanzati anche dalla Sovrintendenza, e apportate le modifiche conseguenti al progetto.

Il 26 giugno 2015 il Comune di Milano, dopo il via libera della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, ha approvato il progetto di riqualificazione del Giardino dei Giusti con la delibera n. 1183. Ecco le modifiche apportate

Il 10 settembre 2015 la Conferenza dei servizi si è aggiornata al 30 settembre per consentire alcune integrazioni documentali al progetto.

Il 24 settembre 2015 il Consiglio di Zona 8 si è espresso con parere non favorevole alla realizzazione della nuova variante del progetto di riqualificazione del Giardino.

Il 30 settembre la Conferenza dei servizi ha recepito tutti i pareri favorevoli necessari da parte dei settori tecnici comunali e della Sovrintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio, e si è chiusa esprimendo il proprio assenso tecnico al progetto di riqualificazione dell'area.

Il 13 ottobre la Giunta comunale approva la riqualificazione del Giardino.
“Abbiamo approvato con convinzione – ha dichiarato il sindaco Giuliano Pisapia - un progetto importante che valorizza ancora di più il tema della memoria. Una scelta che è in piena coerenza con il Monte Stella, costruito sulle rovine dell’ultima guerra, e che dal 2003 ospita un luogo dedicato ai ‘giusti’ di tutto il mondo. Il Giardino rappresenta oggi il patrimonio non di un singolo quartiere ma dell’intera Milano e, anzi, è stato preso a modello da tante altre città europee e non solo. E di questo dobbiamo esserne tutti orgogliosi”. “Condivido – ha continuato Pisapia – quanto espresso in questi giorni attraverso un appello, promosso da molti concittadini: ‘Milano parla di sé al mondo anche attraverso il Giardino dei Giusti, un segno della sua cultura e sensibilità civile’”.
“Un luogo del ricordo – ha concluso il Sindaco - per persone, uomini e donne di ogni parte del mondo che hanno saputo testimoniare e affermare il valore della persona e dei principi supremi di libertà e di pace; che hanno lottato con coraggio e con passione sacrificando la libertà personale o la vita stessa in nome dell’interesse collettivo”.

In seguito a questa decisione, i Comitati del no e Italia Nostra sono ricorsi al TAR, che ora è chiamato ad esprimersi nel merito della vicenda. 

Alcune annotazioni

Il Monte Stella ha una superficie di 311.200 mq. L’area destinata al Giardino è di 7.600 mq, di cui solo 1.500 saranno interessati dall’intervento di riqualificazione.

Nell’ultimo incontro in Consiglio di zona Gariwo e il presidente del Consiglio di zona 8 Zambelli hanno lasciato l’aula dopo essere stati stati apostrofati con insulti e insinuazioni sulla correttezza delle procedure e la propria onorabilità. I Comitati non hanno mai preso visione delle modifiche, nonostante fossero state presentate nelle varie riunioni. Dopo aver abbandonato la richiesta di spostamento, la linea prevalente è stata: lasciamo il Giardino così com’è. Gariwo ha sempre risposto che il Giardino ha bisogno di una identità maggiore e di maggiore possibilità di fruizione dei cittadini.
Nel mese di maggio la Sovrintendenza alle Belle arti ha inviato una lettera all’Amministrazione comunale su sollecitazione dei Comitati del no, indicando il progetto come inadeguato, dopo aver premesso la propria incompetenza a intervenire nella vicenda, non essendoci alcun vincolo sul Monte Stella (è pendente la richiesta da due anni).

Leggi la lettera

Nel successivo sopralluogo al Giardino, la Sovrintendente Ranaldi ha esaminato il progetto con l’arch, Valabrega alla presenza dell’assessore Rozza, del presidente Rizzo, del presidente Zambelli, di Gariwo e di UCEI. Sono stati concordati alcuni cambiamenti che verranno sottoposti alla Sovrintendente in un prossimo incontro.

Gariwo ha raccolto le adesioni a sostegno del progetto di riqualificazione del Giardino.

I Comitati del no hanno raccolto le firme contro il progetto.

Gli architetti responsabili dell’archivio Bottoni (autore della “Montagnetta” nata sulle macerie dei bombardamenti del ’44), i coniugi Tonon e Consonni, hanno inviato una lettera calunniosa nei confronti di Gariwo ad alcuni firmatari dell’appello a sostegno del progetto, addebitandoci comportamenti da noi mai tenuti.*
Segnaliamo anche che in uno degli accesi dibattiti in Consiglio di zona 8, il presidente Zambelli è stato apostrofato come difensore degli interessi della solita "lobby giudaico-massonica", per la sua difesa del progetto.

Sugli organi di stampa e online sono usciti vari articoli sulla vicenda, disponibili nel box approfondimenti.

* Ecco le parole della mail: “Gabriele Nissim e l'Associazione Gariwo hanno imboccato la strada dello scontro ideologico dove chi è contro lo scempio che si sta per consumare è per definizione classificato come un anti-semita. Una modalità orrenda e vergognosa di mettere fuori gioco chi non è d'accordo. Bisogna che qualcuno li fermi, facendo loro presente che questo modo irresponsabile porta danni, non solo a chi lo mette in pratica, ma all'intera società civile”.

Respingiamo sdegnosamente le accuse infamanti che ci hanno rivolto gli architetti Tonon e Consonni in una mail inviata ad alcuni firmatari del nostro appello a sostegno del progetto di riqualificazione del Giardino dei Giusti di Milano dell’arch.Valabrega.Smentiamo che il progetto provochi uno “scempio” e siamo basiti di fronte all’invocazione affinché qualcuno ci fermi in quanto pericolosi “per l’intera società civile”.

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La riqualificazione del Giardino di Milano

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