Il 6 marzo 2019 l’Istituto Comprensivo “Rita Levi-Montalcini” di Noceto ha inaugurato il Giardino dei Giusti attraverso la posa della prima pietra di un monumento artistico dedicato alla memoria di nove donne parmigiane che sono state insignite dell’onorificenza di “Giuste fra le Nazioni” per aver salvato, insieme alle proprie famiglie, delle persone ebree durante la Seconda Guerra Mondiale; si è inoltre voluto rendere un omaggio al ricordo di Rita Levi-Montalcini.
Il monumento artistico consiste in un albero in acciaio alto 4 metri che esprime la coesistenza di tre elementi principali: la solidità perché la memoria dei Giusti è eterna e ancorata al terreno della Storia; la dinamicità della vita attraverso l’impiego dell’elemento luminoso: dal tronco, grazie all’applicazione di un sistema di illuminazione interno, si propaga una sorgente luminosa dal forte impatto visivo e dal valore evocativo; la funzione commemorativa: il monumento, in quanto vivo, non resta uguale a sé stesso, ma si evolve nel tempo grazie alla modularità̀ nella progettazione della chioma dell’albero. Le foglie, infatti, simboleggiano i Giusti alla cui memoria è di anno in anno dedicato il monumento, grazie all’incisione dei loro nomi su ciascuna nuova foglia, perché la memoria si coltiva come un albero che cresce: l’albero vive grazie al ricordo di ciascuno.
Alla cerimonia erano presenti molte autorità locali, fra cui il Sindaco Fabio Fecci, il vicesindaco Daisy Bizzi, l’assessore Antonio Verderi, l’ingegnere Piera Levi-Montalcini, la scrittrice Carla Maria Russo, il laboratorio di artisti “Cavaliere Atelier” realizzatori dell’opera monumentale, i parenti delle Giuste fra le Nazioni.
Noceto
Prototipo dell'Albero dei Giusti realizzato da Cavaliere Atelier
6 marzo 2019
Le figure onorate in questo Giardino
- Celestina Giovanelli in Cordani
- nascose nella propria casa, insieme alla sorella Maria, la famiglia Fargion
- Elisabeth Abegg [biografia su sito esterno]
- insegnante in un liceo d'alto borgo, trasformò il suo piccolo appartamento, in un punto di riferimento per tutti quegli ebrei che cercavano di ottenere documenti falsi per poter scappare oppure semplicemente mettersi al riparo dalle rappresaglie
- Ilaria Alpi [biografia su sito esterno]
- giornalista, uccisa in Somalia assieme al suo operatore Miran Hrovatin perchè stavano indagando sulle armi e sul traffico illegale di rifiuti tossici nel Paese
- Carlo Angela
- nell'ospedale dove lavorava, salvò numerose persone dalla deportazione
- Corinna Azzali in Gennari
- ha dato ospitalità, insieme al marito e al fratello, alle sorelle Foà, presentandole come sfollate da Napoli
- Mostra tutti...
- Franco Basaglia
- è stato il principale promotore del concreto cambiamento della psichiatria
- Gina Belmessieri
- faceva parte di una rete di soccorritori che salvarono la famiglia ebrea dei Foà dalle persecuzioni
- Giovanni Borromeo [biografia su sito esterno]
- medico italiano, ha salvato la vita a numerosi ebrei romani
- Iolanda Bosi in Cornini
- offrì, insieme al marito Attlio, ospitalità alla famiglia Basevi
- Giuseppe Caronia
- primario ospedaliero che salvò ebrei e altri perseguitati
- Maria Cordani
- insieme alla sua famiglia, salvò quella dei Treves dalla deportazione
- Giovanna Belmessieri in Galvani
- per alcuni mesi, con suo marito, nascose nella propria casa la famiglia Foà
- Andrée Geulen
- Salvò centinaia di bambini ebrei
- Albina Giliotti in Gandolfi
- insieme a suo marito, salvò l’ingegnere ebreo Aldo Di Gioacchino e i suoi due figli
- Giuseppe (Peppino) Impastato [biografia su sito esterno]
- giornalista e attivista politico, ucciso per aver denunciato le attività di Cosa Nostra
- Alina Leoni Crippa
- Joseph Migneret [biografia su sito esterno]
- procurò centinaia di documenti falsi ai giovani studenti ebrei della sua scuola e alle loro famiglie, sino a nascondere in casa propria, per quasi due anni, Sarah Traube, che a lui deve la vita.
- Luisa Minardi [biografia su sito esterno]
- crocerossina parmigiana, tra l’estate e la fine di dicembre del 1944 protesse le sorelle Letizia e Gemma Camerini
- Giuseppe Moreali [biografia su sito esterno]
- medico attivo nella resistenza, riconosciuto Giusto tra le Nazioni per aver assistito e salvato numerosi bambini ebrei rifugiatisi a Vialle Emma, a Nonantola
- Anna Politkovskaja
- giornalista investigativa, fu assassinata a Mosca per aver denunciato l'orrore della guerra in Cecenia
- Amelia Prevoli in Barbieri
- accolse, insieme al marito Ostilio, la famiglia di Bruno Mattei
- Sima Samar
- medico e attivista per i diritti delle donne in Afghanistan
- Carlo Urbani
- medico italiano, fu il primo a identificare e classificare la SARS
Contenuti correlati
Indirizzo
Via Passo Buole n. 6
43015 Noceto
Provincia di Parma (Emilia-Romagna)
Contatti
Lorenza
Pellegrini
[email protected]
www.icnoceto.edu.it