La targa all'ingresso del Giardino di Tunisi
In occasione della Giornata europea dei Giusti, mercoledì 22 marzo a Tunisi, nel primo Giardino dei Giusti del mondo arabo, un albero sarà dedicato all’attivista italoeritrea Alganesh Fessaha, fondatrice della ONG Ghandi, da anni impegnata nel soccorso ai profughi che dal Corno d'Africa cercano di raggiungere l’Europa e nella lotta contro il traffico di esseri umani.
La cerimonia, con il sostegno dell’Istituto italiano di Cultura a Tunisi, si aprirà alle ore 17.00 con i saluti dei promotori, l’Ambasciatore d’Italia S.E. Raimondo de Cardona e il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, cui seguirà l’intervento di Alganesh Fessaha e lo svelamento della targa a lei dedicata. In chiusura, musiche al pianoforte del Maestro Gaetano Liguori.
“Un anno fa, insieme all’Ambasciatore de Cardona abbiamo voluto creare questo Giardino dei Giusti in un Paese di importanza strategica per lanciare, con i Giusti arabi e musulmani, un forte messaggio contro il fanatismo, le persecuzioni, il terrorismo”, dice Gabriele Nissim. “A poche ore dall’attacco all’aeroporto di Parigi, proprio nel secondo anniversario dell’attentato al Museo del Bardo, è una grande emozione tornare in questo luogo per onorare una donna straordinaria, simbolo della lotta per i diritti umani, il dialogo tra le culture e l’accoglienza”.
Il Giardino dei Giusti di Tunisi è stato inaugurato nel 2016 all’interno dell’Ambasciata d’Italia, grazie alla collaborazione tra Gariwo e il Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.
L’albero ad Alganesh Fessaha, che già nel 2015 è stata onorata al Giardino del Monte Stella di Milano, si aggiunge a quelli di cinque Giusti arabi e musulmani del passato e del nostro tempo: la guida del Bardo Mohamed Naceur ben Abdesslem, il custode di Palmira Khaled al-Asaad e il giovane studente bengalese Faraaz Hussein, tutti coraggiosi protagonisti della resistenza all’ISIS; il giovane ambulante simbolo della Rivoluzione dei Gelsomini Mohamed Bouazizi e l’imprenditore tunisino emblema della convivenza tra musulmani ed ebrei Khaled Abdul Wahab.