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Nuovi Giusti al Giardino di Varsavia

la cerimonia in onore di sette figure esemplari

Sette Giusti onorati con un albero al Giardino di Varsavia, situato nel parco, davanti alle mura dell’ex famigerato carcere Pawlak, dedicato con un cippo al generale Jan-Jur Gorzechowski (1874-1948), marito della famosa scrittrice Zofia Nałkowska, che nel 1906 liberò da là, avventurosamente, alcuni prigionieri dei russi condannati a morte. Il Giardino dei Giusti di Varsavia, che sorge nel quartiere di Wola vicino all'area dell'ex Ghetto ebraico, è gestito dalla “Casa degli incontri con la storia” di Varsavia in collaborazione con la Fondazione Gariwo e il Museo della storia degli ebrei polacchi “Polin”.

Quest’anno i Giusti onorati sono: Karol Modzelewski (grande storico del medioevo, dissidente, uno dei fondatori di “Solidarność”); Stanisláv Evgráfovič Petróv (ufficiale sovietico che, il 26 settembre 1983, non credette al falso allarme dei sistemi di rilevamento e non premette il pulsante dei missili che avrebbe potuto scatenare una guerra atomica); Antonina Wyrzykowska (con il marito Aleksander fu testimone del massacro degli ebrei a Jedwabne da parte dei concittadini polacchi; rischiò la vita per nasconderne alcuni e poi fu perseguitata nel dopoguerra); Hrant Dink (giornalista turco-armeno, fondatore e il redattore capo della rivista “Agos”, impegnato nella difesa delle minoranze e della democrazia, assassinato il 19 gennaio 2007); Julia Ilisińska (negoziante e ristoratrice, abitante nei pressi di Oświęcim/Auschwitz, membro della resistenza, aiutò i prigionieri con medicine e viveri; nel 1941 venne arrestata e torturata assieme al marito Władysław, che fu poi fucilato il 12 ottobre 1942); Emanuel Ringelblum (storico ebreo polacco, organizzò nel Ghetto di Varsavia un prezioso Archivio sulla persecuzione degli ebrei che fu ritrovato dopo la guerra; fu fucilato, assieme alla moglie, Judith (Jehudis) Lewit Herman, il 7 marzo 1944); Liu Xiaobo (critico letterario e scrittore cinese, attivista per la difesa dei diritti umani, promotore della “Charta 08”, Premio Nobel per la pace nel 2010, incarcerato dal 2009 al 2017 quando morì per mancanza di cure).

Questi Giusti appartengono a storie, luoghi e tempi diversi. Tutti si sono sacrificati, spesso pagando con lunghe detenzioni e/o con la vita, impegnandosi per la salvezza del prossimo e della verità. La Fondazione Gariwo, fin dai suoi inizi venti anni fa, ha avuto, con i Giardini dei Giusti (più di cento in Italia e già una decina nel mondo), lo scopo specifico ed educativo di mostrare ai cittadini, e insegnare ai ragazzi, attraverso figure di Giusti, che si può contrastare il male estremo, salvare gli altri in pericolo, riconoscere e prevenire i genocidi, le atrocità di massa e l’odio.

Parlando della memoria del bene a Varsavia, non si può non ricordare inoltre la storia dello zoologo Jan Żabiński (1897-1974), direttore dello Zoo di Varsavia, membro della resistenza polacca, che entrava e usciva dal Ghetto grazie al suo incarico di Sovrintendente dei parchi cittadini. Fu proprio utilizzando questa carica che, quando fu istituito il Ghetto di Varsavia, riuscì a ottenere il permesso di entrare nel Jüdischer Wohnbezirk con il pretesto di occuparsi della flora e degli alberi del piccolo giardino pubblico in esso ospitato. Una volta varcato l’ingresso del Ghetto, invece, Jan si recava dai suoi conoscenti ebrei, amici o fornitori, dando loro cibo, notizie o anche aiutandoli a fuggire. Durante questi viaggi, dentro e fuori dal Ghetto, Jan riuscì anche a contrabbandare armi, costruire bombe e persino ad avvelenare la carne destinata ai nazisti. Quando Jan venne arrestato e imprigionato, dopo aver preso parte alla Rivolta di Varsavia dell'agosto 1944, la moglie Antonina Zabinska continuò a salvare i perseguitati nascondendoli nelle gabbie abbandonate del Giardino zoologico e in casa propria.
Grazie al loro impegno, i coniugi riuscirono a salvare dalla fame nel Ghetto e dalla deportazione nei campi di concentramento circa 300 persone. Come scrisse Jan Żabiński, nella sua testimonianza: “Non appartengo a nessun partito e nessun programma di partito mi fece da guida durante l’occupazione. Sono un polacco, un democratico. Le mie azioni furono e sono frutto di una educazione progressista-umanistica che ho ricevuto a casa”.

Alla cerimonia di piantumazione degli alberi in onore dei Giusti partecipano i rappresentanti della realtà coinvolte; per Gariwo il saggista e scrittore Francesco M. Cataluccio. Presenti anche la moglie del dissidente cinese Liu Xiaobo, Liu Xia, attivista per i diritti umani in Cina onorata con Xiaobo anche al Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano, e Adam Michnik, saggista, editore e politico polacco fondatore e direttore del quotidiano Gazeta Wyborcza. La cerimonia è condotta dal giornalista radio-televisivo Jerzy Kisielewski.

17 settembre 2021

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