
La tomba di Fayez El Ghossein nel cimitero di El Sharaeh, in Siria
Il 23 dicembre 2004 un gruppo di armeni italiani (Varthi Demirdjian, Vasken Pambakian, Annamaria Samuelli, Piero Kuciukian) - a nome dell'Unione Armeni d'Italia - si è recato in Siria per onorare un giusto per gli armeni: Fayez El Ghossein (beduino arabo islamico, avvocato, giudice, segretario del re Feisal Hussein, amico di Lawrence d'Arabia), testimone del genocidio armeno, su cui ha scritto il primo libro di denuncia nel 1916, descrivendone le atrocità.
La delegazione - accolta dal figlio di Fayez, Kussei, insieme alla famiglia Ghossein al completo (circa 20 persone) - ha posto una lapide sulla tomba di Fayez, da cui ha prelevato un pugno di terra da portare in Armenia; ha inoltre filmato tutta la cerimonia e ha raccolto una lunga intervista con Kussei, suo figlio e la nuora Fatma.
Il 23 aprile 2005, in occasione del novantesimo anniversario del Genocidio Armeno, la terra tombale di Fayez el Ghossein è stata tumulata nel Muro della Memoria del Dzidzernagapert (Collina delle Rondini) a Yerevan.
La testimonianza di Fayez El Ghossein è molto importante nella battaglia degli armeni contro la tesi negazionista: uno storico di fama mondiale, Justin Mc Carthy, è arrivato a negare la stessa esistenza di Fayez, che sarebbe stato “inventato” dagli armeni per sostenere la veridicità del genocidio da parte dei turchi.
Il libro di Fayez el Ghossein è stato pubblicato dalla Casa Editrice Guerini e Associati che cura la collana di armenistica con il titolo Il beduino misericordioso. Testimonianze di un arabo musulmano sullo sterminio degli armeni, 2005, pp.120.