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Un Giardino dei Giusti militari a Palazzo Salerno

inaugurazione a Napoli il 30 marzo

Giardino dei Giusti militari
30 marzo 2023 - ore 10
Comando di Palazzo Salerno, Piazza del Plebiscito 34 - Napoli

Un nuovo progetto vede protagonisti la Fondazione Gariwo e l’Esercito Italiano. Dopo la conferenza in occasione della Giornata europea dei Giusti 2022 e la presentazione del libro di Gabriele Nissim Auschwitz non finisce mai nella straordinaria cornice di Palazzo Salerno a Napoli, il 30 marzo 2023 alle ore 10 vedrà la luce il Giardino dei Giusti militari, dedicato alle figure dell’Esercito italiano che durante la Seconda guerra mondiale hanno spesso disobbedito agli ordini per salvare le vite dei perseguitati.

All’inaugurazione del Giardino dei Giusti militari saranno presenti il Capo di Stato maggiore dell’Esercito, Generale Pietro Serino, il Presidente della Fondazione Gariwo Gabriele Nissim, il Generale Giuseppenicola Tota, Lucio Romano, Senatore della Repubblica XVII Legislatura, il Prof. Antonello Biagini, (curatore del libro Un debito di gratitudine…), Giovanni Cecini e Giovanni Cerchia.

Il Giardino ospiterà proprio nel cortile interno di Palazzo Salerno le targhe dedicate a:

Generale Maurizio Lazzaro de’ Castiglioni;
Comandante della Divisione alpina Pusteria, nel 1943 fece intervenire i suoi soldati per la liberazione di prigionieri ebrei rinchiusi dalla polizia francese ad Annecy e chiese con grande determinazione al prefetto francese dell’Isère di dichiarare illegittimo l’arresto degli ebrei di qualunque nazionalità nel territorio sotto controllo italiano, trasformando Grenoble e la sua regione in un rifugio per ebrei francesi e stranieri. Il Generale è stato onorato come Giusto nel Giardino virtuale del Monte Stella nel 2021.

Capitano Benedetto De Beni;
Capitano d’artiglieria, di servizio in Ucraina, a Voroshilovgrad, nel 1942 diede rifugio nella base italiana alle sorelle Turok, che impiegate nella cucina seguirono l’Esercito Italiano fino alla linea del fronte. Nella primavera del 1943 le sorelle riuscirono a entrare in Italia, e grazie a una lettera del Cap. De Beni trovarono ospitalità, vicino Bergamo, presso la sua famiglia. Deportato in un campo di concentramento tedesco e rientrato in Italia solo a fine guerra, il Capitano è stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni nel 1996.

Maggiore Arturo Gatti;
Ufficiale medico, di stanza a Karlovac, nell’ex Jugoslavia, durante la Seconda guerra mondiale portò soccorso a numerosi ebrei che tentavano di valicare il confine tra lo Stato indipendente di Croazia e la zona occupata dall’Esercito Italiano, prestando, inoltre, cure mediche gratuite agli ebrei che ne avevano bisogno. Salvò una famiglia ebrea di Karlovac fornendo loro falsi documenti e trasportandone alcuni a Trieste su una autoambulanza militare. È stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni nel 1991.

Rinaldo Arnaldi;
Carrista, ha aderito alla Resistenza dopo l’armistizio del 1943. Uomo d’azione, tentò la strada di Pescara e quella della Dalmazia per collegarsi col Regno del sud, e percorse più volte quella della Svizzera per accompagnare Ufficiali e soldati alleati fuggiaschi o anziani ebrei perseguitati. Molti perseguitati politici e militari alleati evasi dalla prigionia e braccati dal nemico devono la propria salvezza al suo altruismo ed alla sua abnegazione. È stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni nel 1983.

Fosco Annoni;
Militare in servizio a Leopoli (Ucraina) salvò la vita a Klara Rosenfeld, impiegata come donna delle pulizie nella caserma italiana. Nel maggio del 1943, durante le azioni antiebraiche, Klara, rimasta senza la sua famiglia, decise di chiedere aiuto ai soldati italiani che la nascosero prima in una soffitta e poi in un magazzino della caserma. Successivamente fu portata, vestita da soldato italiano, alla stazione ferroviaria e nascosta dietro casse di munizioni. Arrivata in Italia, grazie all’indirizzo fornitole da Fosco, raggiunse la famiglia Annoni, a Parma, dalla quale fu trasferita, con una falsa identità, al convento di Traversatolo. Fosco Annoni è stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni nel 1993.

Colonnello Giuseppe Azzali;
Insieme alla sorella Corinna, ha salvato Serenella e Amalia Foà, figlie del compagno di studi Aldo, dandogli ospitalità e presentandole come sfollate da Napoli. È stato riconosciuto Giusto tra la Nazioni nel 2003.

Colonnello Antonio Bertone;
Nella Croazia del 1941 organizza il salvataggio di Salvatore Conforty e della moglie Olga. Sistema i coniugi in uno scompartimento di seconda classe, fa abbassare le tendine e mette due soldati di sua fiducia nel corridoio, per evitare controlli dei due passeggeri clandestini. Arrivati a Fiume, si attiva per procurare ai Conforty documenti italiani e li accompagna da Giovanni Palatucci, il questore di Fiume che sarà poi riconosciuto Giusto tra le Nazioni. È stato riconosciuto Giusto tra la Nazioni nel 2005.

Generale Giuseppe Amico;
Durante l’occupazione della Dalmazia, il Generale non ebbe timore ad esprimere in pubblico la sua opinione sui tedeschi e sugli ustascia, e a sostenere che gli italiani si trovassero in Jugoslavia per difendere i serbi e gli ebrei perseguitati e inermi contro il brutale e terrificante comportamento dei croati. Con queste parole, Amico attirò su di sé la collera tedesca, tanto che furono inviati a Berlino vari rapporti in cui l’alto ufficiale veniva definito “nemico del Reich”, sottolineando la sua condotta a favore degli ebrei.

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