Gariwo
QR-code
https://it.gariwo.net/giornata-dei-giusti/consegnate-le-pergamene-per-il-giardino-virtuale-18488.html
Gariwo

Consegnate le pergamene per il Giardino Virtuale

nuovi Giusti celebrati a Milano

Il Giardino Virtuale “Giusti del Monte Stella”, creato in occasione del 6 marzo 2017, continua a crescere ospitando nuove figure, messaggeri del bene che ieri e oggi hanno compiuto un gesto in difesa dell’altro e della dignità umana.

La cerimonia di consegna delle pergamene, durante la quale sono intervenuti Lamberto Bertolé, presidente del consiglio comunale di Milano, Gabriele Nissim, presidente di Gariwo e Giorgio Mortara, vicepresidente UCEI, ha visto l’ingresso nel Giardino di sedici nuove figure esemplari.

Di seguito i Giusti onorati (nel box approfondimenti le biografie dettagliate con le pergamene consegnate):

Vito FIORINO Falegname di Sesto S. Giovanni e pescatore diportista per passione interveniva tra i primi, con il proprio peschereccio, nel corso del tragico naufragio del 3 ottobre 2013 davanti all’Isola dei Conigli (Lampedusa) traendo in salvo 47 migranti. Il legame umano instauratosi nella drammatica circostanza si è trasformato in sincera amicizia tra Vito e molti dei migranti salvati.

Emilia KAMVISI Ottuagenaria nata a Lesbo da genitori profughi dalla Turchia nel 1922, pur malferma in salute, non risparmiava energie per soccorrere i migranti che approdavano a migliaia sul molo di Skala Sikamineas nel corso del 2015 accogliendone molti nella propria abitazione e condividendo il poco di cui disponeva.

Stratos VALIAMOS Pescatore di Lesbo, primo a intervenire per soccorrere e trarre in salvo i migranti nel tratto di mare che separa l’isola dalla Turchia, lanciando l’allarme alla Guardia Costiera. Confermando l’innata ospitalità degli abitanti dell’isola, Stratos ha continuato l’opera di salvataggio e accoglienza durante tutto il 2015.

Melinda McROSTIE Testimone dell’arrivo in massa di migranti sull’isola di Lesbo nel 2015, si prodigava oltremodo fornendo gli aiuti necessari ad alleviare le loro sofferenze in uno slancio di generoso altruismo. Da quel momento dedicava la propria vita interamente alle necessità di coloro che venivano accolti.

Eric KEMPSON Artista e scultore di origine inglese, abitante dell’isola di Lesbo, oltre a prodigarsi personalmente negli aiuti ai migranti sbarcati sull’isola nel 2015, scuoteva le coscienze mondiali sulla drammatica situazione dell’isola attraverso l’utilizzo dei social network chiedendo, nel contempo, l’intervento delle istituzioni per la risoluzione dell’immane tragedia.

Efi LATSOUDI Coordinatrice del Pikpa Solidarity Camp, sull’isola di Lesbo, oltre a soccorrere i migranti si prodigava in un immane sforzo teso a fornire un’identità e la degna sepoltura ai defunti, sforzo che la segnava profondamente nell’animo. Il disinteressato e prodigo operato le valeva il Premio Nansen 2016 dall’Alto Commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR).

Christoforos SCHUFF Sacerdote greco-ortodosso di origine californiana residente in un monastero sui monti di Lesbo, contribuiva con autentico slancio al salvataggio di migliaia di migranti in arrivo sull’isola. La sua opera di sensibilizzazione sul problema dei rifugiati lo pone quale punto di riferimento dell’ONU per tale emergenza umanitaria, sino a ricevere numerosi riconoscimenti per le iniziative di solidarietà.

Daniela POMPEI Responsabile per i servizi agli immigrati, ai rifugiati ed ai ROM della Comunità di S. Egidio e promotrice dei “Corridoi Umanitari”, progetto nato dalla collaborazione tra la Comunità di S. Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche italiane e la Tavola Valdese, ha permesso l’accoglienza in Italia di circa mille profughi siriani. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali per il suo diuturno impegno nell’accoglienza.

Maria QUINTO Insegnante impegnata fin dal 1986 nei servizi per gli immigrati della Comunità di S. Egidio, responsabile del progetto “Corridoi Umanitari” si prendeva cura, negli anni del conflitto siriano, dei profughi siriani provenienti da Aleppo e Homs trasferendosi personalmente sui luoghi interessati all’esodo.

Le Scolare di RORSCHACH Scolare della 2^C della scuola secondaria Rorschach (CH), il 7 settembre 1942 furono le autrici di una lettera di vibrata protesta verso il Governo Federale svizzero criticando i frequenti respingimenti di profughi ebrei alle frontiere. L’iniziativa delle giovani alunne suscitava un forte imbarazzo tra le autorità confederali.

Mons. Andrea GHETTI Presbitero, educatore e fondatore dell’organizzazione scout O.S.C.A.R. insieme a Mons. Giovanni Barbareschi, dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, mettendo a rischio la propria vita, si prodigò incessantemente per porre in salvo numerosi ebrei, perseguitati politici e militari alleati.

Gen. Guglielmo BARBÒ di CASALMORANO Ufficiale pluridecorato, entrato nella resistenza piemontese dopo l’8 settembre 1943 sottraendosi alla cattura da parte dei tedeschi, il 16 agosto 1944 veniva arrestato e deportato, quale detenuto politico, nel campo di concentramento di Flossenbürg in Germania ove continuava a prendersi cura dei soldati, catturati con lui e dove trovava la morte il 14 dicembre 1944.

Corrado BONFANTINI Politico e partigiano, partecipa alla Resistenza quale Comandante Generale delle Brigate Matteotti e fondatore della “Repubblica dell’Ossola”. Nella primavera del 1945 partecipa alla liberazione di Milano. Quale politico ha improntato la sua opera spendendosi sempre a favore dei più deboli con spiccato altruismo e generosa abnegazione.

Erwin KRÄUTLER Sacerdote austriaco, missionario in Brasile, si batteva nel 1988 affinché i diritti degli indigeni fossero riconosciuti nell’ambito della Costituzione brasiliana. Proseguiva il proprio impegno per i diritti dei più deboli, tra cui gli indios dell’Amazzonia, ricevendo per la sua meritoria attività minacce di morte, che lo costringevano a vivere sotto scorta.

Fritz Michael GERLICH Giornalista tedesco, esponente della resistenza tedesca antinazista e fiero oppositore di Hitler, nel 1932 fondava “DerGeradeWeg” (“La retta via”), giornale schierato apertamente contro il nazismo. Arrestato dopo l’ascesa al potere del Führer e tradotto nel campo di concentramento di Dachau, subì atroci torture. Fu fucilato il 30 giugno 1934.

Maria Vittoria ZEME Crocerossina e infermiera volontaria, dopo l’8 settembre 1943 veniva internata in un lager in Germania, a Zeithain, insieme ai militari che si erano rifiutati di aderire alla Repubblica di Salò. Malgrado le precarie condizioni di vita, continuava a prendersi cura di loro riuscendo a compilare di nascosto un diario con la sua testimonianza delle atrocità perpetrate dai nazisti.

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!

Consegna pergamene per i Giusti del Giardino Virtuale

guarda tutte le fotografie

Contenuti correlati