Giusti
Ritratto di Nadezhda Mandel'shtam
La scrittrice Marina Argenziano traccia un toccante ritratto della moglie del grande poeta russo Osip Mandel'shtam. Nadezhda rimane sempre accanto al suo compagno, anche nei momenti bui della persecuzione, e scrive un libro di Memorie.
Il primo videomessaggio di Aung San Suu Kyi
Pubblicato in esclusiva da Foreign Policy il primo appello video di Aung San Suu Kyi alle nuove generazioni. L'attivista birmana si è soffermata sull'uso delle nuove tecnologie, che rendono più facile "imparare dai nuovi pensatori, dai giovani, dalla gente che mentre io ero reclusa ha potuto vedere cosa accadeva nel mondo".
L'eredità del dissenso nell'Europa dell'Est
Per il docente Sante Maletta "il dissenso appare come una potenzialità ancora poco conosciuta e attualizzata, in un mondo in cui l’esperienza dell’insensatezza e dell’anomia e la diffusione del conformismo culturale ricordano paradossalmente alcuni tratti dei regimi totalitari in cui il Dissenso si è formato".
Dacia Maraini racconta Arna Mer
La scrittrice sulle pagine del Corriere della Sera presenta la storia di una donna che attraverso il teatro e la scuola ha lavorato per il dialogo tra palestinesi e israeliani.
I vagoni vuoti per gli ebrei bulgari
Prima mondiale a Sofia di Empty Boxcars (Vagoni vuoti), il documentario di Edward Gaffney sugli ebrei di Bulgaria nella seconda guerra mondiale. Il film descrive anche il ruolo di alcune figure che si sono opposte alla persecuzione nazista, come Dimitar Peshev e il Metropolita Stefan. Tra le fonti il volume di Gabriele Nissim, L'Uomo che fermò Hitler.
"Le mie prigioni di velluto"
Un giornalista del Financial Time, incontra lo scrittore che gli racconta come è cambiata la sua vita da quando ha denunciato la mafia con il libro Gomorra ed è costretto a vivere sotto scorta.
I "Giusti"
esempi di resistenza morale al male estremo
La storia del Novecento è drammaticamente segnata da crimini contro
l'Umanità, come il genocidio del popolo armeno nel 1915-'16; la Shoah
nel corso della Seconda Guerra Mondiale; i gulag nel periodo del
comunismo; le tragedie del Rwanda e dei Balcani negli anni '90. In
ognuna di queste situazioni estreme sono esistiti uomini che hanno
trovato la forza di opporsi al Male seguendo il principio della
responsabilità personale.
Se non si può rintracciare con parametri rigidi la figura del "Giusto", se ne possono cogliere alcune caratteristiche comuni, presenti in
tutte le esperienze genocidarie. Ciò che conta è la capacità di
ascoltare la propria coscienza, di difendere il principio di umanità al
di là dei condizionamenti ideologici, religiosi, politici, o etnici,
sociali e culturali. Il paradigma è la preziosa esperienza della Commissione dei Giusti di Yad
Vashem, allargata e approfondita nel segno di una riflessione
universale sull'uomo.