Giusti
I Premi "Dusko Kondor" per il coraggio civile
Sono sei le figure insignite del riconoscimento in memoria dell'attivista dei diritti umani membro di Gariwo Sarajevo, ucciso nel 2007: Krstan Bijeljac, Esad Alic, Slobodan Pejovic, Srdjan Aleksic, Miomir Mile Plakalovic, Amela Dudic.
"Fiaccole di luce" in tv a RegionEuropa - su RaiTre il convegno internazionale
Domenica 14 febbraio, ore 11.45
nel programma tv RegionEuropa in onda su RaiTre, servizi sul convegno "Fiaccole di luce. Uomini Giusti in tempi oscuri", organizzato dall'Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano e dedicato alle figure di Marek Edelman, Vasilij Grossman, Guelfo Zamboni.
Fiaccole di luce
Il 22 gennaio 2010 il Convegno Internazionale su Marek Edelman, VasiliGrossman e Guelfo Zamboni. Organizzato da Comitato Foresta dei Giusti, Comune di Milano e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
A Toni Capuozzo il Premio "Hrant Dink"
Il riconoscimento nasce per commemorare il giornalista armeno ucciso a Istanbul nel 2007. Il vincitore della terza edizione è il celebre inviato di guerra, conduttore del settimanale Terra!
Addio a Miep Gies
Si è spenta la donna che nascose la famiglia Frank e trovò i quaderni della giovane scrittrice. Era una delle più importanti testimoni della Shoah.
Andrej Sacharov
Intellettuale e dissidente sovietico, si è sempre speso per la difesa dei diritti umani. Nel 1989, pochi giorni prima della morte e grazie alla sua battaglia viene abrogato l'articolo 6 della Costituzione sul ruolo guida del Pcus, segnando la fine del regime comunista.
I "Giusti"
esempi di resistenza morale al male estremo
La storia del Novecento è drammaticamente segnata da crimini contro
l'Umanità, come il genocidio del popolo armeno nel 1915-'16; la Shoah
nel corso della Seconda Guerra Mondiale; i gulag nel periodo del
comunismo; le tragedie del Rwanda e dei Balcani negli anni '90. In
ognuna di queste situazioni estreme sono esistiti uomini che hanno
trovato la forza di opporsi al Male seguendo il principio della
responsabilità personale.
Se non si può rintracciare con parametri rigidi la figura del "Giusto", se ne possono cogliere alcune caratteristiche comuni, presenti in
tutte le esperienze genocidarie. Ciò che conta è la capacità di
ascoltare la propria coscienza, di difendere il principio di umanità al
di là dei condizionamenti ideologici, religiosi, politici, o etnici,
sociali e culturali. Il paradigma è la preziosa esperienza della Commissione dei Giusti di Yad
Vashem, allargata e approfondita nel segno di una riflessione
universale sull'uomo.