Giusti
Ambiente e Democrazia
Il Premio Sacharov per la libertà di pensiero quest’anno oscilla tra l’attivismo per l’ambiente e la lotta per la democrazia: niente di più attuale e rischioso per cui lottare. I finalisti sono: Aura Lolita Chavez Ixcaquic - difensore della terra e dei popoli indigeni, Dawit Isaak - giornalista e prigioniero di coscienza in Eritrea e l’opposizione democratica in Venezuela.
Dal lager all'omeopatia
Storia di Gottfried Hertzka, un medico austriaco che scontò quasi un anno nel lager di Landsberg per avere sostituito il ritratto di Hitler, esposto alle riunioni del suo collegio, con un crocifisso. Sopravvissuto al campo di concentramento, il resistente cattolico ha poi fondato un'impresa di medicina naturale.
Tutto nelle mani di un uomo
Le armi nucleari hanno il feroce potere di lasciare in mano a un uomo una facoltà che non dovrebbe avere, l’eventualità di fare una scelta che potrebbe “distruggere il mondo”; a queste condizioni il confine tra un’alternativa giusta e una disastrosa è molto sottile.
Morire per l'ambiente
Il nome Irma appare in questi giorni su qualsiasi mezzo d’informazione, si cercano motivazioni e responsabili come ogni volta che si verifica un disastro di questo tipo, si contano i danni, si pianifica come “tornare alla normalità”. Ma come possiamo difenderci dall’emergenza ambientale se chi cerca una soluzione rischia la vita?
Che cosa i climatologi vogliono che emerga dall’esperienza delle alluvioni?
Katharine Mach - ricercatrice senior e direttore della Stanford Environment Assessment Facility - e Miyuki Hino - candidata Ph.D. del Emmett Interdisciplinary Program in Environment and Resources di Stanford - dipingono sul New York Times un quadro di possibili interventi dopo l'ennesima catastrofe naturale scatenatasi negli USA.
Gino Bartali, l'azione giusta di un uomo
A pochi giorni dall’anniversario della sua nascita - il 18 luglio 1914 - Gino Bartali, uno dei più grandi e amati campioni della storia dello sport italiano, fa nuovamente parlare di sé. Questa volta però, non si discute delle sue doti atletiche o delle sue innumerevoli vittorie, bensì del suo ruolo di salvatore durante la Shoah.
I "Giusti"
esempi di resistenza morale al male estremo
La storia del Novecento è drammaticamente segnata da crimini contro
l'Umanità, come il genocidio del popolo armeno nel 1915-'16; la Shoah
nel corso della Seconda Guerra Mondiale; i gulag nel periodo del
comunismo; le tragedie del Rwanda e dei Balcani negli anni '90. In
ognuna di queste situazioni estreme sono esistiti uomini che hanno
trovato la forza di opporsi al Male seguendo il principio della
responsabilità personale.
Se non si può rintracciare con parametri rigidi la figura del "Giusto", se ne possono cogliere alcune caratteristiche comuni, presenti in
tutte le esperienze genocidarie. Ciò che conta è la capacità di
ascoltare la propria coscienza, di difendere il principio di umanità al
di là dei condizionamenti ideologici, religiosi, politici, o etnici,
sociali e culturali. Il paradigma è la preziosa esperienza della Commissione dei Giusti di Yad
Vashem, allargata e approfondita nel segno di una riflessione
universale sull'uomo.