Giusti
Il Generale Castiglioni, Isère 1943. Gli ebrei salvati dagli occupanti
Quando arriva a Grenoble, nel novembre 1942, il conte De Castiglioni è un generale che ama la Francia e parla molto bene il francese. Durante l'occupazione, si impegna personalmente per salvare gli ebrei. E dopo l'8 settembre combatterà i tedeschi sul campo. Il giornalista Alberto Toscano ha raccontato la sua storia in un saggio in francese, che presentiamo qui tradotto.
Moshe Bejski Giusto ad Agrigento
Quando abbiamo deciso di fondare Gariwo, la foresta dei Giusti, avevamo in mente una frase della filosofa Hannah Arendt: “Si può sempre dire un sì o un no” parlando di Giusti per gli ebrei e per gli armeni. L’esempio da cui abbiamo preso le mosse è la speciale visione che aveva Moshe Bejski.
Aminetou Mint al-Moctar, una voce scomoda della Mauritania
Aminetou Mint al-Moctar lotta da quando è nata contro il sessismo, il razzismo e l'estremismo islamico in Mauritania, e non intende accettare intimidazioni - nemmeno ora che i fondamentalisti hanno emesso una taglia per farla uccidere.
"Sono nata nel 1969, ma festeggio oggi i miei 25 anni"
Ayaan Hirsi Ali si è trasferita in Olanda nel 1992 dalla Somalia per sfuggire a un matrimonio combinato. La prima parte della sua vita è stata segnata dall'obbedienza all'Islam, la seconda l'ha portata alla piena indipendenza economica e personale - raccontata nel suo libro di testimonianza: Infedele. La Sueddeutsche Zeitung ha raccolto un suo scritto autobiografico, ne proponiamo la traduzione.
Ambasciatori della giustizia - Harald Edelstam
Una rappresentanza del Liceo Scientifico “G. Rummo” di Benevento è stata ospite dell’Ambasciata di Svezia a Roma per prendere parte alla cerimonia di dedica di un albero all’Ambasciatore “Giusto” Harald Edelstam. Vi proponiamo la riflessione di uno studente.
Daphne Caruana Galizia, una giornalista contro il torpore
La reporter maltese assassinata il 16 ottobre aveva denunciato alcuni affari loschi attinenti ai Panama Papers e ai conti dell'autocrate azero Ilham Alyev. Ora la sua storia rischia di essere insabbiata, a favore della "buona reputazione" dell'isola mediterranea che aveva scosso dal torpore.
I "Giusti"
esempi di resistenza morale al male estremo
La storia del Novecento è drammaticamente segnata da crimini contro
l'Umanità, come il genocidio del popolo armeno nel 1915-'16; la Shoah
nel corso della Seconda Guerra Mondiale; i gulag nel periodo del
comunismo; le tragedie del Rwanda e dei Balcani negli anni '90. In
ognuna di queste situazioni estreme sono esistiti uomini che hanno
trovato la forza di opporsi al Male seguendo il principio della
responsabilità personale.
Se non si può rintracciare con parametri rigidi la figura del "Giusto", se ne possono cogliere alcune caratteristiche comuni, presenti in
tutte le esperienze genocidarie. Ciò che conta è la capacità di
ascoltare la propria coscienza, di difendere il principio di umanità al
di là dei condizionamenti ideologici, religiosi, politici, o etnici,
sociali e culturali. Il paradigma è la preziosa esperienza della Commissione dei Giusti di Yad
Vashem, allargata e approfondita nel segno di una riflessione
universale sull'uomo.

La storia
Efi Latsoudi
coordinatrice del Pikpa Solidarity Camp e premio Nansen per l'assistenza fornita ai migranti dell'Isola di Lesbo.