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Ahmed Demir Dogan (1889 - 1954)

l'oppositore che fondò un'organizzazione legale in difesa dei diritti e della libertà dei turchi bulgari

Ahmed Demir Dogan

Ahmed Demir Dogan

Nasce in un villaggio di campagna. Nel 1981 si laurea in filosofia all’Università di Sofia e nel 1985 inizia a lavorare presso l’Istituto di Filosofia.

Nell’estate del 1985, per protesta contro la campagna di “bulgarizzazione” forzata della minoranza turca, costretta a modificare i propri cognomi per omogeneizzarli alla Nazione, fonda il “Movimento Nazionale Turco di Liberazione”. L’organizzazione ha carattere nettamente anticomunista, e grazie a un’articolata base organizzativa clandestina, ben presto si diffonde in tutto il Paese.
Il programma del Movimento è combattere contro il regime totalitario, informare la comunità internazionale del carattere repressivo del processo di bulgarizzazione e organizzare azioni di protesta. Inizialmente vi aderiscono circa 200 persone, tra medici, insegnanti, studenti, operai e contadini. Il motto del Movimento è “lottare senza usare le armi”. Dogan è l’autore del documento programmatico, in cui sono condannati il terrorismo e il separatismo nella comunità turca, in quanto azioni violente lesive dei diritti umani.

Il 12 giugno 1986 Dogan viene arrestato insieme a 18 compagni, con l’accusa di aver fondato un’organizzazione che intende indebolire il potere statale. Condannato a 13 anni di carcere duro, riesce a far giungere a Parigi una dichiarazione di protesta e a guidare dalla prigione, nel maggio 1989, una nuova ondata di manifestazioni organizzate dai turchi bulgari: il 25 maggio invia al Presidente del Consiglio di Stato una lettera in cui, tra l’altro, chiede “l’amnistia per tutti i prigionieri politici, la libertà di usare e insegnare le lingue delle minoranze bulgare, la totale libertà di confessione religiosa, e la possibilità di emigrare in Turchia”. Per questo viene trasferito nell’ala dei condannati a morte del carcere centrale di Sofia, dove subisce una fortissima pressione psicologica, assimilabile alla tortura.

Esce di prigione il 22 dicembre 1989 per l’amnistia. A fine anno, quasi tutti gli ex prigionieri politici condannati per l’opposizione al processo di bulgarizzazione forzata si riuniscono per dar vita a un’organizzazione legale in difesa dei diritti e delle libertà dei turchi bulgari. L’organizzazione si ispira alla “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, e il 4 gennaio 1990 nasce il “Movimento per i Diritti e le Libertà”, di cui Dogan viene eletto presidente all'unanimità.

Dal 1990 è eletto al Parlamento.

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