Figlia di un armeno e di un ebrea, Helena Bonner dovette trasferirsi quattordicenne a Leningrado dai nonni, in seguito all’arresto dei genitori e la fucilazione del patrigno (Gevork Sarkisovič Alichanov, capo dell’ufficio personale del Comintern). Dopo aver fatto l’infermiera durante la guerra, ed essere stata ferita gravemente, studiò e si laureò in medicina a Leningrado. Nel 1972 sposò, in seconde nozze, il fisico Andrej Dmitrievič Sacharov (celebre per aver messo a punto la Bomba all’Idrogeno e per le sue attività per i diritti civili), che aveva conosciuto due anni prima a Kaluga nel corso di un processo contro dissidenti. Lo sostituì nel 1975 alla cerimonia dell'assegnazione del Premio Nobel per la pace a Oslo. Insieme a Sacharov fu confinata nella città di Gor'kij.
Fondamentale fu l’apporto di Elena Bonnėr alle attività del dissenso sovietico e nel'attività della difesa dei diritti dell'uomo, l’appoggio e la sua presenza fisica nei vari processi, il costante sostegno alle battaglie del marito. Subì soggetta a repressioni e sabotaggi, perquisizioni illegali e furti di documenti. I figli del primo matrimonio furono costretti ad emigrare. Alla fidanzata del figlio (Liza Alekseeva) fu negato il permesso di emigrare per raggiungere il fidanzato. Per fare in modo che le discriminazioni nei confronti della futura nuora finissero, i coniugi Sacharov (già relegati) si sottoposero ad uno clamoroso sciopero della fame a a Gor'kij (22 novembre - 9 dicembre 1981) che si concluse col permesso di emigrazione per Alekseeva. Infine, dopo la scomparsa del marito nel 1989, anche lei si traferì all’estero per curarsi ed è morta a Boston di un arresto cardiaco.
Libri:
- H. Bonner, Soli insieme, Garzanti, Milano 1986.
- H. Bonner, Madri e figlie, Spirali, Milano 2003.