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Leonid Fëdorov

difensore della libertà religiosa

Scheda a cura della Fondazione Russia Cristiana

Leonid Fëdorov nasce il 4 novembre 1879 a San Pietroburgo da una famiglia ortodossa russa. Nel 1901 entra all’Accademia teologica ortodossa di Pietroburgo, ma la abbandona dopo un anno per intraprendere un viaggio a Roma, dove si converte al cattolicesimo (13 luglio 1902). Inizia gli studi nel Pontificio Collegio di Anagni sotto falso nome perché la legge russa proibisce ai sudditi di convertirsi; sempre per lo stesso motivo, nel 1908 passa all’Università di Friburgo. Inizia in questo periodo a collaborare col metropolita greco cattolico Andrzej Szeptycki, grande riformatore della Chiesa Unita nell’Impero russo. Terminati gli studi, il 25 marzo 1911 viene ordinato sacerdote cattolico di rito orientale. Nel 1917 il metropolita Szeptycki lo nomina esarca dei cattolici di rito bizantino, incarico confermato da Papa Benedetto XV nel febbraio del 1921. 
Il 10 marzo 1923 viene arrestato e condannato a 10 anni di carcere, nell’ambito del primo processo collettivo contro i cattolici russi; una vera e propria “carnevalata giudiziaria” di cui è testimone oculare Francis McCullagh, corrispondente del «New York Herald»: «Monsignor Fëdorov è riuscito a mostrare che razza di farsa sia stato questo processo e in quante contraddizioni siano caduti i bolscevichi. Sebbene sia dotato di un’appassionata retorica, in questo caso non si è comportato come un gladiatore che sferri con ferocia colpi a destra e a manca. Era un sacerdote cristiano, animato da una fede di rara profondità ai nostri giorni ed evidentemente privo di ogni speranza che le sue parole producessero qualche effetto, ma pieno di amore perfino verso i propri nemici». 
Liberato anticipatamente, viene nuovamente arrestato il 10 luglio 1926 con l’accusa di “propaganda religiosa” e condannato a 3 anni di lager alle isole Solovki. Qui condivide la dura prigionia con oltre 100 sacerdoti ortodossi e 20 vescovi, che ben presto si accorgono della sua levatura culturale e morale, invitandolo a tener loro delle vere e proprie lezioni sulla storicità di Cristo in una camerata del lager. Dopo pochi mesi di libertà, nell’autunno del 1931 viene nuovamente arrestato e inviato al confino per 3 anni a Kotlas. Terminato il confino si stabilisce a Vjatka, essendo colpito dal divieto di abitare nelle dodici maggiori città russe. Qui muore a 55 anni d’età, completamente solo, il 7 marzo 1935; non si conosce neppure il luogo della sepoltura.
Beatificato da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001 insieme ad altri 24 ucraini vittime del regime sovietico, Leonid Fëdorov è il primo beato russo dei tempi moderni. 

Bibliografia consigliata 
Aleksej Judin, Leonid Fëdorov, La Casa di Matriona, 1999

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