Con Giulio e Gisella Levi
Tra il 1943 3 il 1945 a Milano Nilde Simonazzi, segretaria di un importante avvocato israelita di Milano (Anselmo Levi), diede soccorso, con intelligenza, coraggio e assoluto disinteresse, a ebrei - suoi conoscenti o anche estranei - aiutandoli ad espatriare in Svizzera e favorendoli in altri modi.
Si era fatta assegnare dal Commissariato Alloggi alcuni locali attigui allo studio legale che utilizzava come luogo di convegno di perseguitati politici o razziali. In contatto con contrabbandieri del Varesotto e del Comasco, favoriva in ogni modo la fuga in Svizzera di clienti ebrei dello studio, e di altri bisognosi accompagnandoli talvolta personalmemte per un buon tratto verso il confine. Molti ebrei di passaggio o provenienti da altre città trovavano rifugio, conforto e talvolta aiuto economico in casa sua, e della madre Luigia Bonora. Con gravissimo rischio personale, effettuava poi alcuni viaggi a Firenze e Parma per portare aiuto e fare da tramite fra i membri di famiglie separate e senza notizie gli uni degli altri. Andò a prendere a Parma i figli dell'avv. Anselmo Levi, Gisella e Giulio, e, facendosi passare per la loro mamma, li accompagnò fino alla frontiera svizzera dove poterono riunirsi con i loro genitori. Negli ultimi mesi dell'occupazione tedesca, Nilde fu arrestata in seguito ad una perquisizione nello studio legale ma riuscì a salvarsi grazie alla sua presenza di spirito.
Ha messo a repentaglio la sua vita pur di aiutare chi in quel momento ne aveva bisogno, con grande generosità e coraggio.
Ha ricevuto da Yad Vashem il riconoscimento di Giusta tra le Nazioni. Alla cerimonia era presente anche Gisella Levi Caroti.
Candidatura proposta da Marinella Acerra