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68 avvocati arrestati in Pakistan

per violazione della "legge anti-blasfemia"

Spesso, in un clima rivoluzionario gli studenti giudicano i loro professori. In Pakistan è successo di peggio. Gli studenti fondamentalisti hanno denunciato il loro docente Junaid Hafeez per i suoi giudizi laici, non in linea con la sharia. In particolare hanno chiamato la polizia contro i post su Facebook del loro professore. 
A difenderlo erano rimasti in pochi. Infatti nel Paese asiatico già figure come Salman Taseer e il ministro delle minoranze Shahbaz Bhatti erano stati uccisi per aver preso le difese di persone accusate di blasfemia. Solo l'avvocato Rashid Rehman Khan aveva accettato di perorare la causa dell'uomo. 

"Non aveva paura di nulla - dicono i colleghi del legale assassinato -, diceva che non bisogna aver paura della morte, perché si può morire anche per una puntura di zanzara". Ma i fondamentalisti prima hanno cominciato a minacciarlo di morte al telefono, alla fine hanno agito e, siccome lo Stato ha negato a Rehman la scorta della polizia richiesta dall'Ordine degli avvocati, sono riusciti a eliminare anche questa figura di dialogo e coraggio civile. 


È un momento molto difficile per gli avvocati in Pakistan. 68 legali sono finiti sotto processo in base alla controversa legge per blasfemia dopo una protesta in cui hanno insultato pubblicamente Umar Daraz, un funzionario di polizia, per avere fatto arrestare e picchiare un collega dopo un diverbio. Purtroppo Umar è anche il nome di un congiunto di Maometto, e ora gli avvocati rischiano fino alla pena di morte. 

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