
Me Nam (Madre fungo)
In Vietnam, dove l’enorme diffusione degli smartphone e dei social networks (7 posto al mondo nella classifica di utenti di utenti di Facebook) rappresenta un ostacolo al controllo e alla censura dell’informazione e dei media da parte dello Stato, i blogger sono diventati coraggiosamente una voce alternativa al partito comunista al potere. La coordinatrice del network “clandestino” di blogger difensori dei diritti e della libertà di espressione nel Paese (più di 100 persone) è stata per diverso tempo Nguyen Ngoc Nhu Quynh, conosciuta con lo pseudonimo di Me Nam (Madre fungo). Ben nota per il suo uso dei social media per denunciare ingiustizie, corruzione e violazioni dei diritti umani in Vietnam. Nel 2015 ha ricevuto a questo proposito il premio Civil Rights Defender of the year dall’omonima ONG con base a Stoccolma, per il suo coraggio nella lotta per la libertà di espressione nel suo Stato.
La 39enne vietnamita è stata accusata di aver diffamato il regime nei suoi post e nelle interviste con i media stranieri. È stata arrestata nell'ottobre 2016, mentre tentava di far visita a un altro dissidente in prigione. Prima ancora dell’arresto ufficiale era stata detenuta, interrogata e picchiata in diverse occasioni. Nel 2017 il verdetto del processo l’ha condannata a una reclusione di dieci anni. Nonostante ciò, non ha smesso di lottare contro i soprusi e gli abusi di potere del governo. "Chi parlerà se non lo faccio io?”, ha dichiarato più volte. I gruppi per la difesa dei i diritti umani in Vietnam dichiarano che ci sarebbero nel Paese circa 150/200 persone incarcerate per motivi politici, la maggior parte di esse per attività di blogging o comunque di diffusione di opinioni online in contrasto al potere.
Me Nam è stata liberata nell’ottobre 2018, anche grazie alle pressioni a livello internazionale per il suo rilascio da parte di Stati Uniti, Unione Europea e Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Zeid Ra'ad Al Hussein, già Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, aveva dichiarato in un comunicato stampa: "L'articolo 88 rende effettivamente un crimine per qualsiasi cittadino vietnamita godere della libertà fondamentale di esprimere un'opinione, discutere o mettere in discussione il Il governo e le sue politiche. Il campo di applicazione eccessivamente ampio e mal definito di questa legge rende fin troppo facile eliminare qualsiasi tipo di opinione dissenziente e detenere arbitrariamente persone.
Al rilascio, Me Nam è stata esiliata dal Vietnam e ha trovato rifugio negli Stati Uniti. Con i suoi colleghi blogger è riuscita a ispirare un numero crescente di attivisti a continuare a sfidare la dittatura e le violazioni dei diritti umani nel Paese.