Nato nel 1956 a Godočelj, in Montenegro, si è laureato alla Facoltà di Filosofia di Skopje nel 1980.
Ha lavorato come giornalista in “Pobjeda” ed è stato vicedirettore del programma politico-informativo della TV Montenegro. Nel 1988 viene rimosso da questo incarico, pagando la sua disobbedienza civile e la non accettazione dei dettami politici.
Co-fondatore del settimanale indipendente montenegrino Monitor, si impegna a fornire informazioni obiettive, imparziali e indipendenti pubblicando un numero impressionante di articoli ed editoriali in cui, senza timore delle conseguenze, denuncia diversi fenomeni di corruzione nell'ambiente socio-politico montenegrino.
Durante i conflitti in Croazia, in Bosnia-Erzegovina e nel Kosovo, attraverso i suoi articoli si esprime con forza e determinazione contro la guerra, promuovendo la pace e il dialogo come unica possibile alternativa morale.
Questo impegno nella difesa degli ideali di pace lo ha costretto ad allontanare la moglie e la figlia piccola, che nel 1992 sono fuggite all’estero per sei mesi.
Negli ultimi anni della sua carriera si è impegnato nell'affermazione attiva del coraggio civile attraverso il proprio esempio di giornalista: un professionista, cioè, che non rinuncia a presentare la verità nemmeno nei momenti più pericolosi.
Anche in conseguenza delle sue parole, il suo giornale, Monitor, è stato oggetto di attacchi (anche con delle bombe), i giornalisti della testata sono stati minacciati e picchiati, i cittadini che compravano il giornale sono stati schedati.
Nel 2011 ha ricevuto il Premio Duško Kondor per l'affermazione del coraggio civile.
Oggi è ancora redattore capo del settimanale indipendente Monitor e docente presso il Media Institut del Montenegro.
La biografia è tratta dall’archivio del Premio Dusko Kondor per il Coraggio Civile. Ringraziamo Svetlana Broz per il materiale fornito alla redazione