Sunila Abeysekera, nata nel 1952, diventa attrice e cantante fin dall'età scolare, per poi intraprendere la professione di critico teatrale. Presto però i conflitti interni al suo Sri Lanka la portano fuori dalle scene. Nel 1971 un’insurrezione marxista e la reazione dello Stato la vedono partecipare alle attività di un gruppo di supporto per i detenuti politici.
Durante la guerra civile fra il Governo e le Tigri di Liberazione Tamil inizia a documentare gli arresti arbitrari, l'uso della tortura e gli omicidi politici. Vengono attaccati anche gli attivisti come lei, ma le minacce non la fermano. Dopo più di due decenni di lotte, il Governo e le Tigri Tamil acconsentono a un cessate il fuoco nel 2002.
Il conflitto riprende nel 2006 e le violazioni dei diritti umani diventano più estese e gravi. Le forze governative sono implicate in diversi massacri di civili, bombardamenti indiscriminati e complicità nel sequestro di bambini impiegati come soldati. Le Tigri Tamil sono responsabili di attacchi diretti ai civili, omicidi mirati di oppositori politici e il continuo reclutamento di bambini. Abeysekera dice in proposito: "Abbiamo una crisi umanitaria congiunta a una crisi di diritti umani".
Essendo cingalese appartiene all’etnia maggioritaria nello Sri Lanka e si spende fin dall’inizio per stabilire contatti diretti con i Tamil dopo lo scoppio del conflitto nel 1983. "Come membro della maggioranza, per tutta la mia vita adulta ho partecipato ad azioni collettive e attività creative per difendere i diritti delle minoranze e per celebrare le loro culture", spiega.
Fra i suoi impegni rientra anche la sorveglianza di quanto avviene sotto l'egida delle leggi antiterrorismo e d'emergenza, attività molto scomoda per il regime, che nel 1988 la costringe a emigrare e a cercare rifugio nei Paesi Bassi. Rientrata in patria, dedica molto impegno alla difesa dei diritti delle donne, attraverso un’opera di documentazione, sia nel Paese che all’estero, sulla loro condizione. Per Abeysekera lo Sri Lanka “è un Paese nel quale i diritti e le libertà dell’uomo sono erosi continuamente da pratiche corrotte, impunità e una cultura della violenza che pervade ogni aspetto della vita delle persone".
Sunila non abbandona del tutto la vita artistica e usa il canto come forma di protesta: si esibisce in situazioni difficili come alle stazioni di polizia o in luoghi devastati dalla guerra. La sua attività mira a creare un processo di pace e di riconciliazione per le etnie del suo Paese.
Sito del Women and Media Collective dove Abeysekera ha prestato la propria attività: operawomenandmedia
Giardini che onorano Sunila Abeysekera
Trovi un albero nel Giardino Virtuale Storie Gariwo.