È stato un luglio molto incerto per la performer e dissidente cubana Tania Bruguera, rinchiusa più volte e privata del passaporto. La donna, che ha esposto in molte Biennali e ha una pagina personale sul sito della Guggenheim Foundation, avrebbe infastidito il regime con l'installazione Whisper#6 (Havana Version).
Si tratta di un progetto nel quale sono stati dati a varie persone microfoni e possibilità di esprimersi senza filtro, approfittando del disgelo più volte annunciato tra Cuba e Stati Uniti. L'intento secondo il sito della Guggenheim era quello di confrontarsi con "l'apatia che è spesso seguita agli annunci del regime di avere compiuto una qualche forma di 'rivoluzione sociale'".
Le dichiarazioni dei vari personaggi erano poi seguite dall'apparizione sul palco di attori in divisa che "scortavano" gli oratori. Venivano anche liberate alcune colombe come fece Fidel Castro nel suo primo discorso dopo la rivoluzione del 1959.
Adesso Bruguera vive a casa della madre, senza restrizioni per la vita in città, ma priva del permesso di recarsi all'estero.