Dialogo e riconciliazione
La Bontà insensata
Incontro a Imola con lo scrittore Gabriele Nissim, presidente del Comitato Foresta dei Giusti e autore del volume La Bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti, edito da Mondadori.
Assegnati i premi Duško Kondor 2011
Premiate in Bosnia le figure di coraggio civile della ex Jugoslavia. Il riconoscimento ricorda il collaboratore di Gariwo Sarajevo assassinato nel 2007 per impedirgli di testimoniare in tribunale su una strage di musulmani. All'interno le motivazioni dei premi assegnati a Josip Reilh Kir, Zlatko Hrvic, Sekul Stanic e Zoran Mandlbaum. Premiato anche Esad Kocan, giornalista montenegrino che ha sacrificato carriera e serenità familiare per opporsi alla pulizia etnica.
Il segreto degli uomini Giusti
Gabriele Nissim, autore de La Bontà Insensata e Presidente del Comitato Foresta dei Giusti-Gariwo, parlerà degli uomini che hanno rifiutato di diventare un anello nella catena del Male. Introduce Elisabetta Conti, Università Cattolica di Brescia.
Organizzano Cooperativa cattolico-democratica di Cultura e Padri filippini della Pace.
Il sostegno della fondazione e della biblioteca Havel
La Bontà insensata
Incontro promosso dall'Associazione Grossman a cui partecipano Gabriele Nissim, autore del volume La Bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti e Padre Aldo Trento, missionario della fraternità sacerdotale. Ingresso libero.
La "Bontà insensata" di Nissim alla terza ristampa
La rassegna stampa dedicata al nuovo libro di Gabriele Nissim La Bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti edito da Mondadori.
Dialogo e riconciliazione
tra vittime e persecutori sono i Giusti a parlare al futuro
Nel tessuto sociale lacerato di un Paese in cui è stato perpetrato un genocidio o altri crimini contro l'Umanità, è molto difficile, anche a distanza di anni, la ripresa di un dialogo per ricucire gli strappi e ricostruire una trama di convivenza civile tra chi appartiene al campo delle vittime - come i sopravvissuti o i familiari o i rifugiati e i loro eredi- e chi a quello dei persecutori, dei complici o degli indifferenti. A cui si aggiunge il ruolo primario dello Stato, dei suoi funzionari e governanti, che spesso cercano di negare l'accaduto e rifiutano di assumersi le responsabilità - pur evidenti - dei massacri. Solo la capacità di reazione e di ascolto di chi non si è piegato all'omologazione dei comportamenti nel gruppo dei persecutori e ha rifiutato di adeguarsi a condotte che la coscienza non approva, può garantire la ripresa di una comunicazione tra le parti che sappia coniugare l'esigenza della verità e l'assunzione di responsabilità con l'apertura al futuro e a una comune progettualità.
I Giusti sono gli unici ad avere le carte in regola per farlo.