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"Dovevo continuare a vivere"

storia del campione inglese di sollevamento pesi Ben Helfgott

Madre, padre e sorellina furono uccisi dal nazisti. Così Ben Helfgott si trovò a 9 anni a spostarsi da solo di ghetto in ghetto, di lager in lager, caricato su carri bestiame colmi di persone che morivano in continuazione intorno a lui. 

Undici anni dopo essere stato liberato, e di nuovo ancora dopo quattro anni, fu campione olimpico, capitano della squadra di sollevamento pesi del suo nuovo Paese, l'Inghilterra. Fin dagli anni '60, Ben Helfgott è stato testimone infaticabile della Shoah in Gran Bretagna e nel mondo dello sport in generale. Nel 2012, per esempio, istruì i campioni degli Europei di calcio contro il razzismo negli stadi. E anche oggi, che ha 88 anni, Helfgott fa sollevamento pesi tutte le mattine e si dedica all'aiuto ai sopravvissuti e alla lotta contro il razzismo.

La sua storia è raccontata nel libro The Story of One of the Boys, di Michael Freedland. I "boys" erano i ragazzini, quasi tutti orfani e spesso reduci dai lager, che erano giunti in Inghilterra nel 1945 dall'Europa occupata dai nazisti. C'erano 750 "boys" sui voli di salvataggio della Royal Air Force su cui viaggiò anche Helfgott, tutti destinati a essere affidati a organizzazioni ebraiche. Erano chiamati con questo nome collettivo, maschile, anche le bambine e le ragazze.

Helfgott aveva allora 15 anni. Dovette riprendere il filo della sua infanzia spezzata dal nazismo irrotto brutalmente nella sua vita di ragazzo bravo a scuola ed eccellente negli sport, figlio di un mugnaio e di una casalinga, originari della cittadina polacca di Piotrków. Giunto in Inghilterra entrò nel Primerose Club, un team sportivo per giovani sopravvissuti alla Shoah guidato da Paul "Yogi" Mayer, ex campione tedesco escluso dalle Olimpiadi di Berlino del 1936 in quanto ebreo. Mayer fu il primo ad accorgersi del talento di Helfgott, che vinceva ogni competizione in qualsiasi sport. Presto il ragazzo cominciò ad allenarsi da solo al sollevamento pesi, e divenne campione di livello nazionale nei primi anni '50, partecipando a due olimpiadi e vincendo tre ori nelle Maccabiah Competitions che si disputavano in Israele. 

Un'operazione di appendicite lo costrinse ad assistere alle successive gare solo da spettatore. Lasciò l'Università del Southampton e diresse un brand di abbigliamento. Andò in pensione presto per potersi occupare dei sopravvissuti e di progetti relativi alla riconciliazione ebraico-polacca e alla lotta all'antisemitismo - che in Polonia e alcuni altri Paesi purtroppo persiste.

Ben Helfgott ha espresso attraverso l'eccellenza sportiva la sua volontà di rinascere nonostante la persecuzione più feroce, subita da lui, dalla sua famiglia e dall'intero popolo ebraico.

14 maggio 2018

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