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Alla Farnesina si parla del Giusto Barbarani

Gabriele Nissim promuove il riconoscimento del diplomatico

Emilio Barbarani a Benevento lo scorso 6 marzo

Emilio Barbarani a Benevento lo scorso 6 marzo

Lo scorso 6 marzo, Giornata europea dei Giusti, Benevento ha onorato Emilio Barbarani, l’ambasciatore che insieme a Tomaso de Vergottini guidò la sede diplomatica italiana a Santiago del Cile negli anni ’70. Gli studenti del Liceo Rummo hanno dedicato un albero a Barbarani nel cortile della scuola, ricordando che l’allora console “organizzò a fuga all’estero di circa 750 persone, tra militanti politici di sinistra, sostenitore del governo Allende, uomini, donne e bambini che volevano solo allontanarsi dal clima di terrore instauratosi in quel periodo”.

L'8 ottobre 2015 il Ministero degli Esteri ha accolto Gabriele Nissim e un folto gruppo di studenti del Liceo Rummo che, su iniziativa della professoressa Enza Nunziato, ha promosso la candidatura di Emilio Barbarani al riconoscimento di Giusto. 

"All’incontro - si legge in una nota diramata dalla Farnesina - ha partecipato anche Anna Sofia de Vergottini, vedova di Tomaso de Vergottini, che resse l’ambasciata in tutti quegli anni difficili, impegnandosi, come altri diplomatici, a salvare numerose vite umane e a offrire protezione presso la sede diplomatica.

'L’esempio di Emilio Barbarani – ha sottolineato il segretario generale della Farnesina Michele Valensise – non è isolato. Dai tempi di Guelfo Zamboni, che salvò molti ebrei a Salonicco durante la seconda guerra mondiale, ai nostri giorni non sono pochi i funzionari italiani che hanno preservato donne e uomini dalla persecuzione e dall’odio. Nell’agire secondo coscienza, essi hanno dimostrato una matrice culturale comune, radicata nei valori della politica estera italiana e nella nostra azione a tutela e promozione dei diritti umani'.

Il riconoscimento è stato attribuito a Barbarani in occasione della giornata europea dei giusti, proclamata dal Parlamento europeo 'per commemorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi'. Nell’incontro alla Farnesina gli studenti hanno illustrato le motivazioni che li hanno indotti a candidare il diplomatico italiano 'che, come gli altri del passato, non ha cambiato la Storia, ma ha agito all’interno dell’unica dimensione nella quale avrebbe potuto muoversi, quella delle sue mansioni, del suo senso di responsabilità, senza temere per la sua vita, né aspettandosi ricompense'".

Ecco il video dell'incontro alla Farnesina:

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