Dissenso est Europa
Inaugurato a Praga il monumento a Jan Palach
Dopo 25 anni trova finalmente il suo posto l'opera in memoria del dissidente e martire cecoslovacco che si immolò contro l'occupazione sovietica. I due monumenti La casa del figlio e La casa della madre ricordano il gesto disperato dello studente cecoslovacco Jan Palach.
La Slovacchia "oltre il Muro"
“Oltre il Muro” c’era anche la Slovacchia, a maggioranza cattolica, dove le strutture della Chiesa clandestina erano molto sviluppate ed erano cresciute costantemente nel corso degli anni, diventando una componente imprescindibile del movimento di opposizione.
L'incontro con padre Josef Zverina
Con la stessa percezione di essere al centro di un grande privilegio con cui avevo incontrato Havel o il cardinal Tomasek, durante uno dei miei viaggi a Praga incontrai padre Josef Zverina nel suo modesto appartamento alla periferia di Praga.
Vaclav Havel e il "potere dei senza potere"
Quando ebbi l’opportunità di andare a casa sua, Havel era uscito dal carcere solo da pochi mesi. Ancora una volta dovetti vestire “alla cecoslovacca”, e per arrivare al suo appartamento dovemmo passare attraverso le cantine dei palazzi adiacenti al suo, che “qualcuno” aveva lasciato aperte per noi.
I rapporti con Charta '77
Per noi di CSEO, da un certo momento in poi, furono importantissimi i rapporti con i membri di Charta ’77, di cui ci affascinava soprattutto la capacità di dialogo tra le diverse confessioni e concezioni della vita.
La nascita di Charta '77
Dopo la Primavera di Praga, il processo di “normalizzazione”, cioè di ritorno al tipico modello sovietico, si svolse in tempi molto rapidi. Nel 1977 venne resa pubblica la Dichiarazione di Charta ’77, una comunità libera informale e aperta di uomini di diverse convinzioni, religioni e professioni, legati dalla volontà di operare individualmente e insieme per il rispetto dei diritti civili e umani.
Dissenso nell'Europa dell'Est
la verità contro la menzogna del totalitarismo
Il cosiddetto dissenso nei regimi comunisti dell’Est europeo non è
riducibile alla semplice connotazione di “opposizione” suggerita dalla
definizione, ma deve essere considerato innanzitutto come il tentativo
di costruire una polis parallela basata sulla responsabilità di ogni
cittadino e volta a occupare gli spazi di libertà culturale, sociale e
umana strappati al regime totalitario all’interno del tessuto sociale.
Gli esponenti di Charta ’77 in Cecoslovacchia e di Solidarnosc in Polonia, come Vaclav Havel, Radim
Palous, Jacek Kuron, Adam Michnik, hanno sempre sottolineato che “il
potere dei senza potere” consiste nel vincere la paura attraverso la
forza creata da un’assunzione collettiva di responsabilità, testimoniata
dall’esortazione a “vivere la verità” in una società basata sulla
menzogna. Molto spesso la loro azione di “dissenso” consisteva nel
reclamare l’applicazione delle leggi, come quella sulla libertà di
coscienza, e degli accordi internazionali sottoscritti dai loro Paesi,
come gli Accordi di Helsinki.
Da queste posizioni è nato un ampio movimento in grado
di influire sui comportamenti e sulla mentalità dell’opinione pubblica,
al punto che - a parte la Romania – il sistema totalitario è stato
rovesciato in modo pacifico, senza spargimento di sangue, con una nuova
classe dirigente riconosciuta dalla maggioranza della popolazione,
pronta ad assumersi la responsabilità della cosa pubblica.