Dissenso est Europa
Lettera da Danzica
Dal 1980 - anno della fondazione a seguito delle proteste nei cantieri navali di Danzica - a oggi, storia e attualità del sindacato che ha cambiato la storia della Polonia. Di Francesco Matteo Cataluccio.
In onore di Kazimierz, Peter e Roman
Si chiamavano così alcune delle vittime minorenni del comunismo. Un regime che subì le prime scosse a Poznán nel 1956 e di cui si studiano ancora le dinamiche dopo il crollo avvenuto nel 1989. Fotogallery all'interno.
Mutue ispirazioni
Ricco calendario di appuntamento dal 5 settembre al 19 novembre, ricordando il dissidente primo Presidente ceco Vaclav Havel.
Di padre in figlio
Le Monde ci narra la staffetta morale di Dimitar Stoyanov, in arte Radoj Ralin, uno scrittore satirico che mise alla berlina l'onnipresente Partito Comunista bulgaro, e suo figlio Stéphane, che si batte contro il "riciclaggio" dei vecchi potenti nei moderni sistemi di corruzione.
La mia Primavera di Praga
Giovedì 30 maggio, ore 20.30. In occasione del 45esimo anniversario della Primavera di Praga, Jitka Frantova porta in scena al Piccolo Teatro Studio di Milano lo spettacolo La mia Primavera di Praga, con la regia di Daniele Salvo e le musiche del Maestro Marco Podda.
La filosofia alla prova del silenzio
Pomeriggio di studi su Karel Kosik, in occasione della pubblicazione del libro Un filosofo in tempi di farsa e di tragedia. Saggi di pensiero critico 1964-2000, a cura di Gabriella Fusi e Francesco Tava. Appuntamento giovedÏ 16 maggio alle ore 15 presso l'Università Statale di Milano.
Dissenso nell'Europa dell'Est
la verità contro la menzogna del totalitarismo
Il cosiddetto dissenso nei regimi comunisti dell’Est europeo non è
riducibile alla semplice connotazione di “opposizione” suggerita dalla
definizione, ma deve essere considerato innanzitutto come il tentativo
di costruire una polis parallela basata sulla responsabilità di ogni
cittadino e volta a occupare gli spazi di libertà culturale, sociale e
umana strappati al regime totalitario all’interno del tessuto sociale.
Gli esponenti di Charta ’77 in Cecoslovacchia e di Solidarnosc in Polonia, come Vaclav Havel, Radim
Palous, Jacek Kuron, Adam Michnik, hanno sempre sottolineato che “il
potere dei senza potere” consiste nel vincere la paura attraverso la
forza creata da un’assunzione collettiva di responsabilità, testimoniata
dall’esortazione a “vivere la verità” in una società basata sulla
menzogna. Molto spesso la loro azione di “dissenso” consisteva nel
reclamare l’applicazione delle leggi, come quella sulla libertà di
coscienza, e degli accordi internazionali sottoscritti dai loro Paesi,
come gli Accordi di Helsinki.
Da queste posizioni è nato un ampio movimento in grado
di influire sui comportamenti e sulla mentalità dell’opinione pubblica,
al punto che - a parte la Romania – il sistema totalitario è stato
rovesciato in modo pacifico, senza spargimento di sangue, con una nuova
classe dirigente riconosciuta dalla maggioranza della popolazione,
pronta ad assumersi la responsabilità della cosa pubblica.