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​Il monumento a Max van der Stoel e Jan Patocka

Un'opera artistica di rilievo per ricordare l'incontro segreto di quarant'anni fa

In un piccolo parco nel quartiere di Hládkov a Praga 6, non lontano dal Castello di Praga, il primo marzo di quest'anno è stato inaugurato il monumento dello scultore Dominik Lang in memoria dell'incontro segreto presso l'Hotel Intercontinental di Praga tra l'allora ministro degli Esteri olandese Max van der Stoel e il filosofo dissidente Jan Patočka, portavoce di Charta 77. Per ricordare lo storico evento Lang, detentore del prestigioso premio Jindřich Chalupecký, ha scelto un albero dal tronco fortemente piegato verso terra, ma le cui radici sono ancora salde abbastanza da permettergli di non crollare, e ne ha disegnato a terra un'ombra artificiale quale metafora della situazione in cui si trovava Charta 77: schiacciata a terra dall'Anticharta, la reazione del regime al movimento di protesta cecoslovacco, ma ancora forte e resistente come le sue radici.

Oggi, quarant'anni dopo, il monumento è stato inaugurato dal primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, da Lubomír Zaorálek, ministro degli Esteri ceco e da Eduard W. V. M. Hoeks, ambasciatore in Repubblica Ceca del Regno dei Paesi Bassi. Durante la cerimonia, Timmermans ha ricordato che "l'attività di Carta 77 contro il regime comunista influì in modo determinante sulla fine della guerra fredda e la caduta della Cortina di ferro. Senza movimenti come Carta 77 o Solidarita l'Europa sarebbe rimasta divisa molto più a lungo. È stata la gente dell'Est a vincere la guerra fredda, non dovremmo mai dimenticarlo." Per Zaorálek l'attività dei cartisti contro il regime è stato "uno dei momenti più importanti di tutta la storia cecoslovacca del XX secolo, tanto da poter essere paragonato all'attentato a Reinhard Heydrich, governatore del Protettorato di Boemia e Moravia, alla Primavera di Praga o alla Rivoluzione di Velluto stessa. "

Nel pomeriggio l'Hotel Intercontinental di Praga, dove si tenne lo storico incontro, ha ospitato una conferenza di approfondimento organizzata da Ivan Chvatik, direttore dell'Archivio di Jan Patočka, in collaborazione con il ministro Zaorálek, cui hanno partecipato, oltre a Timmermans e Hoeks, anche il premier ceco Bohuslav Sobotka, il giornalista olandese Dick Verkijk - che rese possibile l'incontro intermediando i contatti tra Patočka e Max Van der Stoel -, l'ex dissidente e politico ceco di spicco Petr Pithart e lo storico Petr Blažek.

L'incontro tra Van der Stoel e Patočka ebbe luogo due mesi dopo che un gruppo di dissidenti cecoslovacchi era riuscito ad inviare alle principali testate occidentali il testo di Charta 77 sfruttando i canali della posta diplomatica. Già nella prima settimana di gennaio 1977, infatti, il testo fu pubblicato da Le Monde, Frankfurter Allgemeine Zeitung e Times che diffusero nel mondo le istanze di Charta 77. Van der Stoel fu il primo rappresentante politico dell'Occidente a reagire mettendosi in contatto con Patočka, rappresentante di spicco del dissenso cecoslovacco. 

L'incontro fu però fatale per Patočka. Poco dopo l'incontro con il ministro olandese il portavoce di Charta 77 venne fermato dalla StB, la polizia politica cecoslovacca, che lo costrinse a lunghe ore di estenuanti interrogatori. Di lì a due settimane, il 13 marzo 1977, il professor Patočka, già gravemente malato e indebolito, sarebbe morto per le conseguenzePetr Blažek ricorda che questo incontro diede anche l'avvio, sebbene lentamente e con risultati altalenanti, alla consuetudine per i rappresentanti politici occidentali di cercare di incontrarsi, in modo ufficiale o informale, con i rappresentanti dell'opposizione al regime. L'esempio più famoso fu la celebre colazione del presidente francese Francois Mitterrand che la mattina del 9 dicembre 1988, prima ancora dell'incontro ufficiale con il presidente cecoslovacco Gustav Husák e con il segretario del partito comunista Miloš Jakeš, incontrò presso l'ambasciata francese alcuni esponenti di spicco di Carta 77: Rudolf Battěk, Jiří Dienstbier, Miloš Hájek, Václav Havel, Ladislav Lis, Václav Malý, Karel Srp e Petr Uhl. Esplicativa dell'evento fu la risposta da Václav Havel alla domanda di Mitterrand su come la persecuzione del regime influisse sulle loro vite private: "anche adesso ho con me uno spazzolino da denti perché non so come finirà la giornata".

Vale la pena ricordare che, purtroppo, l'opera in memoria dello storico incontro non è nata da un'iniziativa delle autorità ceche, ma è stata fortemente voluta dall'Ambasciata olandese che ha commissionato il lavoro a Lang.

Andreas Pieralli, giornalista e traduttore

20 marzo 2017

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