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L'elezione di Papa Wojtyła

un momento storico per la Polonia

Il 16 ottobre 1978, a Forlì, stavamo facendo la riunione di redazione. Ascoltavamo una radiolina di sottofondo, perché sapevamo che in serata i cardinali, riuniti in Conclave dopo la prematura morte di Giovanni Paolo I, avrebbero votato. Quando il radiocronista annunciò la fumata bianca, sospendemmo i nostri lavori e ci precipitammo davanti a un televisore. Alle parole del cardinale decano “Habemus Papam…Carolum cardinalem Wojtyłam” scoppiammo tutti in lacrime. Don Francesco, con i suoi due metri di altezza, cadde in ginocchio ripetendo incredulo: “Io lo avevo detto…io lo avevo detto”. 

Per noi fu una sorta di conferma della validità del nostro lavoro, ma soprattutto pensammo a tutti i nostri amici polacchi, ungheresi, cecoslovacchi e degli altri paesi dell’Europa dell’Est, perché sapevamo che per loro l’elezione di un Papa slavo, che conosceva la loro vita, le loro fatiche e le loro sofferenze aveva un valore enorme e soprattutto li portava alla ribalta internazionale.
La RAI trasmise una scheda biografica del cardinale di Cracovia e poi cominciarono ad arrivare telefonate da tutte le testate giornalistiche, che ci chiedevano notizie e informazioni sul nuovo Pontefice, di cui in Italia si sapeva ben poco.

Ha scritto Vittorio Citterich, allora vice direttore di RAI 1: “La soddisfazione professionale di essere i soli al mondo ad aver pronta una biografia del nuovo Papa, che andò in onda fra l’annuncio dell’Habemus Papam e l’affaccio di Giovanni Paolo II (…) L’incontro tre giorni prima dell’inizio del conclave con don Francesco Ricci (…), raccontavo a don Ricci le ambasce delle nostre biografie televisive che erano arrivate intanto a 35. «Avete pensato a Wojtyła?». «No, Francesco, però abbiamo Wyszyński, la Polonia è presente». Dall’alto della sua statura uscì di nuovo quel nome profondo: «Wojtyła, insistere per Wojtyła».
«Va bene, siccome voi a Forlì avete la linea diretta con lo Spirito Santo, fammi due paginette di biografia per il telegiornale».

Così (…) sullo schema preparato da Don Ricci ci si dette da fare per accompagnare il testo con le immagini. (…)Trovammo in archivio un’intervista di Bruno Vespa al cardinale arcivescovo di Cracovia. «Noi non abbiamo paura perché il popolo è con noi e dobbiamo dare testimonianza a Gesù Cristo…». La voce forte, decisa, di Karol Wojtyła scandiva le parole tenendo stretta fra le mani la catena della croce episcopale. All’amico Carlo Antonelli, che lavorava estenuato ed obbediente a quella trentaseiesima biografia che gli sembrava del tutto improbabile, scappò una sincera espressione romanesca: «A Vittò, ma quando lo fanno Papa, questo? Non vedi che è troppo omo…?»” . Ed era proprio questo essere “omo” che ci affascinava in gran parte dei sacerdoti e dei cattolici che avevamo incontrato in Polonia, così lontani dalle timidezze pubbliche, dalla perdita di capacità di presenza, o dalle chiusure moralistiche di buona parte della nostra gerarchia e del nostro laicato in quegli anni. 

In Polonia l’elezione del cardinal Wojtyła suscitò, come è comprensibile, un entusiasmo straordinario fra la popolazione: tutte le campane del Paese suonarono a festa e a Cracovia risuonarono i rintocchi della grande campana “Sigismondo”, l’antica campana della cattedrale del Wawel, per la quale occorrono otto uomini, e che suona solo in occasioni eccezionali. Le chiese rimasero aperte tutta la notte e un’enorme folla in festa si riversò per strada con una foga senza precedenti. Altrettanto senza precedenti furono la costernazione e lo smarrimento fra i dirigenti del Partito Comunista. Basti pensare che il telegiornale andò in onda con due ore di ritardo, cosa mai accaduta prima, e la notizia venne data con poche e secche parole da uno speaker confuso, irrigidito e soprattutto terribilmente a disagio. Durante il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II, il generale Jaruzelski ha dichiarato: “Avemmo il timore che questo avrebbe portato ad ulteriori complicazioni nei rapporti tra Stato e Chiesa. Tememmo anche che potessero sorgere problemi con i nostri alleati di allora, cosa che del resto accadde. Infatti, si irritarono molto perché un polacco era diventato Papa”.

Aleksander Kwasniewski, allora membro delle strutture giovanili del Partito e poi, negli anni Ottanta, Presidente della Polonia, ha detto nella sua testimonianza: “Il ritardo con cui andò in onda il telegiornale è un segno che l’elezione aveva colto di sorpresa le autorità. Credo sia stata l’unica volta nella storia della Repubblica Popolare Polacca che il telegiornale non è andato in onda puntualmente. Lo speaker era confuso. Un attimo dopo cominciarono a suonare tutte le campane.”
In un certo senso, da quel momento, l’opera di CSEO subì un cambiamento di rotta: la testimonianza di quanto accadeva in campo culturale, sociale e religioso nei Paesi d’oltrecortina divenne anche occasione per far conoscere all’Occidente le radici culturali ed umane di Giovanni Paolo II, e facilitarne in tal modo la comprensione. Per questo furono pubblicati in rapida successione i Discorsi al popolo di Dio, 1976-1978, raccolta delle omelie del cardinale di Cracovia perché, come si legge nella nota di edizione: “Noi abbiamo bisogno di sapere di più di lui, della sua storia, del suo «paese lontano»; non di una conoscenza superficiale e frettolosa, ma profonda e cordiale”. Il volume conteneva i seguenti scritti: I miei amici, una breve raccolta di articoli del cardinal Wojtyła apparsi sul settimanale di Cracovia “Tygodnik Powszechny”, in cui egli descrive le figure dei suoi maestri spirituali, Questi Polacchi, a cura di Ludmila Grygiel, una raccolta di scritti sulla storia, la letteratura e la filosofia polacche, Autobiografia del cattolicesimo polacco sull’esperienza post conciliare della Chiesa polacca, e la Storia del cristianesimo in Polonia a cura del professor Kloczowski, direttore dell’Istituto di Storia dell’Università Cattolica di Lublino, che avemmo l’occasione di presentare al Papa in Vaticano nel 1980.

Annalia Guglielmi

Annalia Guglielmi, esperta di Polonia ed Europa dell'Est

17 luglio 2014

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