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Maria del Carmen “Coca” Maggi (1947 - 1975)

la preside argentina uccisa per aver rifiutato ingerenze politiche nella sua università

Maria del Carmen “Coca” Maggi fu una professoressa e preside universitaria argentina, sequestrata (e in seguito giustiziata) da militanti del CNU - Concentración Nacional Universitaria, un movimento terroristico di estrema destra - la mattina del 9 maggio 1975.

Nata nel 1947 a Mar del Plata, in provincia di Buenos Aires, “Coca” Maggi si distinse fin da giovane per una spiccata vocazione all’insegnamento delle materie umanistiche, divenendo, dopo pochi anni di carriera, professoressa di Filosofia e Lettere presso l’Università Católica di Mar del Plata. In quel periodo, era in atto un complesso processo di unificazione delle due università cittadine, la Provincial - fondata nel 1961 e gestita da funzionari dell’estrema destra argentina - e, appunto, la Católica, istituzione accademica privata in cui lavorava la professoressa Maggi. 

Il processo di unificazione dei due atenei venne promosso, in modo particolare, da parte del Monsignor Eduardo Pironio, il quale aveva assunto la guida dell’università Católica nel 1973, prodigandosi fin da subito per garantire autonomia e gratuità all’istituto; di contro, i massimi vertici della Provincial, assai vicini al CSU e all’estrema destra argentina, avevano lo scopo di unificare i due atenei, per poi sostituire il corpo docente della Católica con insegnanti amici, allineati alle proprie idee politiche.

Maria “Coca” Maggi si distinse, in questo delicato contesto, per essersi battuta, senza assumere alcun tipo di collocazione politico-ideologica, affinché l’Università Católica - della quale era divenuta, nel frattempo, preside della Facoltà di Scienze umanistiche - rimanesse libera, autonoma e depoliticizzata. Dopo aver coltivato un profondo rapporto di reciproca stima professionale con il Monsignor Eduardo Pironio - principale difensore dell’autonomia della Università Católica - “Coca” Maggi cominciò a guadagnarsi le antipatie del CNU, desideroso di controllare le due istituzioni universitarie in seguito alla loro fusione.

In occasione di una riunione tra rappresentanti dei due atenei, “Coca” Maggi registrò un intervento in cui il rettore dell’Università Provincial, Pedro Arrighi, svelava di voler liberare l’Università Católica dall’attuale corpo docente, nominando Jorge Aguilera - un uomo di fiducia del CNU - come nuovo decano della Facoltà di Diritto. 

La giovane preside decise quindi di trasmettere la registrazione agli organi di informazione, con lo scopo di denunciare il piano di Arrighi e del CNU: vennero sollevate, in questo modo, delle ferventi proteste, che portarono al licenziamento del rettore dell'Università Provincial a distanza di neanche un mese dalla riunione incriminata.

Il nobile gesto di “Coca”, intenta a salvaguardare l’autonomia politica della propria Università, si tramutò in breve tempo in una condanna a morte per la coraggiosa professoressa: alle 2.30 del mattino del 9 maggio 1975, un contingente di 14 uomini armati appartenenti al CNU fece irruzione nel suo appartamento, si identificò come forza di polizia e - senza nemmeno consentire a “Coca” di portare con sé le medicine per curare il diabete, patologia della quale soffriva - prese in custodia la giovane.

Il cadavere di Maria “Coca” Maggi venne ritrovato -a quasi un anno di distanza dalla sua sparizione- nel dipartimento argentino di Mar Chiquita, il 23 marzo 1976, un giorno prima del colpo di stato con cui il generale Videla prese con la forza la guida politica del Paese. Il ritrovamento della giovane professoressa venne accolto con rabbia e indignazione da parte del popolo argentino, desideroso di chiedere giustizia per quanto avvenuto; Monsignor Pironio, invece, venne trasferito a Roma da Papa Paolo VI, sfuggendo in questo modo alla commissione di ulteriori ingerenze armate da parte del CNU. 

La madre di Maria “Coca” Maggi, Elena Mussi de Maggi, fu, invece, tra le fondatrici del Movimento delle Madri di Plaza de Mayo, attraverso il quale cercò  di ottenere giustizia e trasparenza in merito alla vicenda riguardante sua figlia e alle misteriose sparizioni di tanti altri desaparecidos argentini.

Il 18 agosto 2023, la Facoltà di Scienze umanistiche dell’Università di Mar del Plata, sorta in seguito alla fusione della Católica e della Provincial, è stata dedicata alla memoria di Maria “Coca” Maggi. In questo modo, le coraggiose gesta della giovane professoressa brutalmente assassinata dal CNU verranno trasmesse alle future generazioni di studenti, i quali potranno studiare in un ateneo apolitico proprio grazie alle azioni portate a termine da Maria “Coca” Maggi.

Giardini che onorano Maria del Carmen “Coca” Maggi

Maria del Carmen “Coca” Maggi è onorata nel Giardino di Mar del Plata.

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