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Rodolfo Walsh (1927 - 1977)

il giornalista che denunciò il regime di Videla

Rodolfo Walsh nasce nel 1927 in Argentina da genitori di origine irlandese.

Inizia la sua carriera di scrittore come autore di romanzi polizieschi, poi il suo interesse vira verso il giornalismo, prima culturale poi politico. Nel 1957, è autore di Operación Masacre, con cui, otto anni prima di A sangue freddo di Truman Capote, realizza una nuova forma di giornalismo, a metà strada tra il romanzo e la cronaca, che solo un decennio dopo verrà conosciuta universalmente come New Journalism. Il libro denuncia l'uccisione di un gruppo di civili innocenti perpetrata dalla prima giunta militare golpista, un efferato episodio di violenza che sarebbe passato sotto silenzio se Walsh non vi si fosse imbattuto con la sua inchiesta.

Militante politico, fonda nel 1959 a Cuba l’agenzia di stampa Prensa Latina con Jorge Masetti, che ne è il direttore, e Gabriel García Márquez. Nel 1961, decifrando un cablogramma della CIA, rivela al mondo il coinvolgimento nordamericano nell’invasione della Baia dei Porci.

Il 24 marzo 1977, il giorno prima di morire, Rodolfo Walsh scrive una lettera aperta al generale Videla e alla giunta militare, la Carta Abierta de un Escritor a la Junta Militar, che critica la censura della stampa, la persecuzione degli intellettuali, e descrive dettagliatamente la natura totalitaria e militare del regime di Jorge Rafael Videla instauratosi esattamente un anno prima. “La censura della stampa, la persecuzione degli intellettuali, la demolizione della mia casa a Tigre, l’omicidio di amici cari e la perdita di una figlia che è morta mentre vi combatteva sono alcuni dei fatti che mi costringono a questa forma di espressione clandestina dopo che per trent’anni mi sono pronunciato liberamente come scrittore e come giornalista.” Una lettera che è molto lucida sia nella descrizione della natura oppressiva, fatta di torture, del regime, sia della politica sociale fallimentare del Paese. 

“Quindicimila dispersi, diecimila prigionieri, quattromila morti, decine di migliaia di esuli sono le cifre reali di questo terrore. Dopo aver riempito le carceri ordinarie, avete creato nelle principali circoscrizioni militari del Paese luoghi che si possono definire campi di concentramento dove non può entrare nessun giudice, avvocato, giornalista, osservatore internazionale. Il segreto militare sulle procedure, invocato come necessario per le indagini, trasforma la maggior parte delle detenzioni in sequestri che consentono la tortura senza limiti e le fucilazioni senza processo. Il segreto militare sulle procedure, invocato come necessario per le indagini, trasforma la maggior parte delle detenzioni in sequestri che consentono la tortura senza limiti e le fucilazioni senza processo. Più di settemila ricorsi di hábeas corpus sono stati negati nell’ultimo anno. In moltissimi altri casi di sparizioni il ricorso non è nemmeno stato presentato perché si conosce in anticipo la sua inutilità oppure non si trova un avvocato che osi presentarlo dopo che i cinquanta o sessanta che lo avevano fatto sono stati a loro volta sequestrati. In questo modo avete strappato alla tortura il suo limite di tempo.”

“Attraverso ulteriori concessioni al presupposto che il fine di sterminare la guerriglia giustifichi qualsiasi mezzo da voi usato, siete arrivati alla tortura assoluta, atemporale, metafisica nella misura in cui l’obiettivo originario di ottenere informazioni si è smarrito nelle menti perturbate che la amministrano per cedere all’impulso di massacrare l’essere umano fino a spezzarlo e fargli perdere la dignità, già persa dal carnefice e che voi stessi avete perso.”

Walsh compila liste di morti e desaparecidos, risalenti alle fosse comuni e ai centri di tortura; non tace la depravazione del Paese, descrivendo anche un coinvolgimento della CIA nell'addestramento della polizia argentina. Cerca di diffonde la sua lettera, spedendone alcune copie per posta alle redazioni dei giornali argentini e a corrispondenti stranieri.

Il 25 marzo 1977, il nome di Rodolfo Walsh si aggiunge proprio a quella lista di desaparecidos di cui parla. Viene catturato e freddato a Buenos Aires, fuori dalla sua casa, da attentatori guidati da Alfredo Astiz. Secondo la testimonianza di alcuni detenuti sopravvissuti all’ESMA, il corpo sarebbe stato portata nel campo di concentramento per poi sparire insieme a migliaia di altre vittime della giunta.

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