Emil Zatopek nasce il 19 settembre 1922 a Koprivinice, Cecoslovacchia, nella regione della Moravia. Cresce in una famiglia numerosa e umile, sostenuta dal padre calzolaio. Emil lavora come operaio in una fabbrica di scarpe quando, in una gara organizzata dal suo datore di lavoro, appassionato di sport, arriva secondo, senza alcuna esperienza né allenamento. Capisce quindi di avere una predisposizione e un talento particolare per la corsa e inizia a coltivarlo.
Denominato la “ locomotiva umana”, Zatopek è l'uomo simbolo dei Giochi Olimpici di Helsinki del 1952, dove compie un'impresa leggendaria vincendo nell'arco di una settimana 3 medaglie d'oro: nei 5.000 metri, nei 10.000 metri e nella maratona. Precursore dell’interval-training (che consiste nella ripetuta serie di 400 metri, interrotti da 200 metri di recupero), Zatopek diventa celebre per la sua corsa, con la testa piegata all'indietro, i gomiti vicini al corpo, una smorfia di sofferenza stampata sul viso.
Nel 1968 sostiene la Primavera di Praga, firmando il Manifesto delle Duemila Parole che aveva aperto la stagione di Dubček.
Alle Olimpiadi di Città del Messico, quando i carri russi sono ancora nelle strade di Praga, Zatopek dichiara: "Abbiamo perso, ma il modo in cui è stato stroncato il nostro tentativo appartiene alla barbarie. Però non ho paura: io sono Zatopek, non avranno il coraggio di toccarmi...". Al ritorno in patria, in effetti, Emil e sua moglie Dana Ingrova, anche lei medaglia d'oro a Helsinki nel giavellotto, non subiscono immediate ripercussioni. La normalizzazione sovietica, tuttavia, lì sommergerà in oltre venti anni di oblio.
Emil viene espulso dal partito comunista cecoslovacco e dall'esercito. Mandato nelle miniere di uranio di Jachymov, alla frontiera tedesca, vive per sei anni in un magazzino prima di tornare nella capitale come spazzino.
Emil Zatopek si è definitivamente ritirato dal mondo sportivo nel 1982, per vivere a Praga insieme alla moglie Dana, che l'ha assistito fino al giorno della sua morte.
Giardini che onorano Emil Zatopek
Emil Zatopek è onorato nel Giardino di Calvisano.