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Fredy Hirsch (1916 - 1944)

L’eroe sconosciuto che salvava i bambini ad Auschwitz

Fredy Hirsch nacque in Germania, ad Aachen, l'11 febbraio 1916 da una famiglia ebraica. Con le prime persecuzioni naziste la famiglia espatriò in Bolivia, ma egli rimase in Europa: era un convinto sionista e i suoi pensieri erano verso la Palestina. Fuggì in Cecoslovacchia a 19 anni, e si dedicò al lavoro con bambini e adolescenti e alla militanza nel movimento giovanile ebraico Maccabi Hatzair. Fino al 1940 organizzò campi estivi del movimento e seguì personalmente i giovani che intraprendevano l'aliyah (immigrazione ebraica nella terra di Israele) nella Palestina sotto mandato britannico.

Michael Honey, un sopravvissuto ad Auschwitz che conosceva bene Fredy, ricorda che nel 1939, quando Hitler aveva occupato la Cecoslovacchia, aveva scommesso con lui e il fratello su chi sarebbe partito per la Palestina, e all'atleta era toccato di rimanere nel Paese. Quando agli ebrei era ancora permesso di andarsene, aiutò un gruppo di allievi di 12-14 anni a recarsi prima in Danimarca per un campo estivo, poi in Palestina. In questo modo poterono salvarsi.

Con l'occupazione nazista i bambini ebrei furono esclusi dall'istruzione pubblica ceca e tedesca. Furono tutti internati nei ghetti o nei campi. Hirsch si trovò allora a dare lezioni nel campo da gioco Haribor del quartiere Strasnice di Praga, impartendo lezioni di ginnastica ai bambini ebrei e organizzando campionati di calcio e altre attività didattiche e sportive.

È stato girato un documentario sull'atleta, Dear Fredy, nel 2017 da Rubi Gat. Lo ritrae mentre anima gli eventi sportivi e sociali di Praga e Theresienstadt, con tutti bambini destinati a perire ad Auschwitz. Alcuni di loro sopravvissero grazie al suo impegno, non solo ad allenarli, ma anche a insegnare loro la disciplina e l'igiene fondamentali alla sopravvivenza in luoghi estremi come il lager. Il tema dell'omosessualità di Hirsch viene trattato all'inizio del documentario. Hirsch non nascose la propria sessualità né a Praga, né a Theresienstadt - dove fu inizialmente deportato -, né addirittura ad Auschwitz.

Hirsch era responsabile a Theresienstadt, incaricato di controllare minuziosamente l'igiene, ma si occupò anche di fare giocare i bambini a calcio, un altro tassello per permettere loro di sopravvivere. Nel maggio 1943 poté guidare il torneo dei Maccabia sports, che ebbe migliaia di spettatori. L'atleta era così fermo e carismatico che i tedeschi quasi non credevano che "un ebreo potesse assomigliare così tanto a un soldato". Per la grazia e la forza dei suoi movimenti alcuni ex deportati paragonano Hisch al Discobolo di Atene. Grazie a queste sue caratteristiche e alla sua buona reputazione, Hirsch fece rilasciare un certo numero di persone dai carri delle deportazioni, fece in modo che i bambini e gli orfani non figurassero nelle liste dei deportati. Alla fine di agosto del 1943, un trasporto speciale arrivò al ghetto trasportando 1200 bambini dal ghetto di Bialystok (in Polonia), che era stato appena liquidato. I bambini, che erano affamati e debilitati e avevano assistito all'omicidio delle loro famiglie, erano tenuti in isolamento. Furono tenuti in vita per essere barattati più tardi con cittadini tedeschi, in cambio del loro rilascio e dell'eventuale emigrazione in Palestina. Era severamente proibito avvicinarsi ai bambini di Bialystok mentre erano nel ghetto, ma Hirsch ignorò il divieto e si infilò nelle loro cuccette. Egli era convinto di riuscire a sopravvivere al lager grazie ai suoi buoni rapporti con i tedeschi, ma un giorno fu catturato da una guardia ceca, arrestato e inviato a Birkenau. Dopo la guerra, si apprese che tutti i bambini di Bialystok furono gassati ad Auschwitz.
Fredy partì quindi con il "September Transport" del 1943, composto da adulti e bambini ebrei destinati a essere gassati entro sei mesi. Alcuni prigionieri tra cui Fredy furono però tenuti in un campo "famiglia", dove ricevevano un trattamento migliore. 

Il mistero della sua morte, avvenuta l'8 marzo 1944 ad Auschwitz probabilmente suicida, non è ancora stato risolto.

Una sopravvissuta, Zuzana Rosinkova, al momento della dedica del memoriale nel 1996, ha dichiarato: "Noi ebrei non abbiamo santi, ma abbiamo certamente tzaddikim, gente giusta, gente di tzedek (giustizia). Hirsch era un essere umano, una persona fallibile ma era uno tzaddik".


Giardini che onorano Fredy Hirsch

Fredy Hirsch è onorato nel Giardino di Duino - Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico.

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