Il 16 ottobre 1968, nello stadio Olimpico di Città del Messico, i velocisti afroamericani Tommie Smith e John Carlos arrivarono primo e terzo nella finale dei 200 metri piani alle Olimpiadi. Dopo essere saliti sul podio per la premiazione, Smith e Carlos si girarono verso l’enorme bandiera statunitense appesa sopra gli spalti, abbassarono la testa e alzarono un pugno chiuso, indossando dei guanti neri, per ribadire la battaglia per i diritti civili degli afroamericani in America.
I due scelsero diversi accorgimenti simbolici per partecipare alla premiazione, come avrebbero poi spiegato in seguito: ci andarono scalzi e con delle calze nere, per rappresentare la povertà degli afroamericani; Smith indossò una sciarpa nera, mentre Carlos si sbottonò la tuta per dimostrare solidarietà ai lavoratori americani; al collo portava invece una collana di perle, per simboleggiare le pietre usate nei linciaggi degli afroamericani. Carlos quel giorno dimenticò i suoi guanti, così Smith gliene prestò uno: è per questo che alzarono braccia diverse.
Alla loro protesta si unì discretamente anche l’atleta che arrivò secondo, Norman, che indossò una spilla dell’OPHR. Durante la premiazione, sullo stadio scese il silenzio.
Al loro ritorno negli Stati Uniti, Smith e Carlos subirono estese critiche, e ricevettero minacce e intimidazioni. Diventarono però degli eroi per la comunità afroamericana, e nei decenni successivi ricevettero premi e riconoscimenti per la loro protesta.
Giardini che onorano Tommie Smith e John Carlos
Tommie Smith e John Carlos è onorato nel Giardino di Terni- Istituto Casagrande - Cesi.