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Louis Dartige du Fournet (1856 - 1940)

ammiraglio francese durante la Prima guerra Mondiale, ordinò di procedere con l’evacuazione degli armeni assediati nel Musa Dagh

Louis René Charles Marie Dartige du Fournet nasce a Putanges in Normandia nel 1862 in una famiglia appartenente all’antica alta borghesia francese. Nel 1872 entra all’Accademia navale e ne esce con il grado di maggiore. Si distingue durante la guerra franco-siamese del 1893 riuscendo a liberare l’accesso al porto di Bangkok garantendo così l’attribuzione alla Francia del Laos e dei territori sulla riva sinistra del fiume Mekong. Nel 1909 viene nominato contrammiraglio. Durante le guerre dei Balcani del 1912-1913 è alla testa della flotta francese nel Mediterraneo e viene nominato viceammiraglio.

Nel febbraio 1915, durante la Prima guerra mondiale è a capo della terza squadra francese di base a Port-Said in Egitto e incaricata nell’agosto 1915 di bloccare le coste ottomane. Nel settembre 1915 la marina francese si impossessa di Rouad [Awad] e nel dicembre 1915 di Castelrosso dove installano delle basi strategiche durante il conflitto. Contemporaneamente, nel luglio del 1915, il consiglio di 6 villaggi popolati prevalentemente da armeni nel distretto di Suede, Haji Habibli, Kebusiye [Kabusia], Vakıflı Köyü [Vak’ëf], Kheter Bey [Khodr Bey], Yoghunoluk, e Bitias, si oppone agli ordini di deportazione. Oltre 5,000 armeni trovano rifugio nelle pendici montuose del Musa Dagh [Monte Mosè] e per 53 giorni riescono a respingere gli attacchi dell’esercito ottomano. Mentre le munizioni e le provvigioni diminuiscono i combattenti armeni tentano di attirare l’attenzione delle navi da guerra alleate accendendo falò e alzando due bandiere fatte con lenzuola bianche: su una disegnano una croce rossa e sull’altra la scritta «Cristiani in pericolo». Il 5 settembre l’incrociatore francese Guichen, stazionato a nord della baia di Antiochia, nota i segnali e Peter Dimlakian, uno dei membri della resistenza armena, viene imbarcato per parlare con il capitano, che gli promette aiuto.

Il 6 settembre 1915 Dartige du Fournet, a bordo del Jeanne d’Arc, viene informato via telegramma dal Guichet di quanto accaduto e il giorno seguente dirige la sua nave in perlustrazione della zona. Riceve a bordo Tigran Andreasyan, uno dei capi della resistenza armena, che gli chiede di evacuare almeno la popolazione civile, donne, bambini e anziani. Dartige du Fournet si rende conto della necessità di soccorrere gli armeni assediati e invia immediatamente un telegramma di emergenza al comando generale, ma è consapevole delle tempistiche burocratiche e del bisogno di agire il prima possibile. A rischio di macchiare la sua carriera dà ordine a tutti gli incrociatori sotto il suo comando di iniziare immediatamente l’evacuazione degli armeni dal Musa Dagh. Scrive nel suo diario di bordo: «Il tempo era scarso e qualunque cosa essi [il comando generale] ci avesse detto, era necessario evacuarli tutti.» Du Fournet contatta anche le autorità britanniche a Cipro ed in Egitto chiedendo di offrire riparo ai profughi. La sua richiesta viene dapprima negata, ma è in grado di convincere gli alleati ad allestire un campo profughi a Porto Said in Egitto, il tutto senza il consenso dei suoi comandanti generali.

Il 10 settembre 1915, il 41esimo giorno di resistenza, due navi da guerra francesi aprono il fuoco contro le posizioni ottomane attorno al Musa Dagh per mascherare le operazioni di salvataggio. Il 12 settembre 5 incrociatori francesi – il Guichen, l’Admiral Charner, il Desaix, la Foudre ed il D’Estrées – si avvicinano alla costa e calano le scialuppe di salvataggio. Tiran Tekeyan, un ufficiale francese di origini armene, coordina le operazioni di salvataggio che durano tre giorni. Prima vengono evacuate le donne, i bambini e gli anziani ed in seguito i combattenti. Il numero totale delle persone tratte in salvo è di 4,058, di cui 1,563 bambini, inclusi alcuni nati nei giorni stessi del salvataggio. Alcuni bambini vengono chiamati Guichen in onore del primo incrociatore che si è accorto dei segnali dal Musa Dagh. I profughi raggiungono l’Egitto dove vengono offerti loro riparo, cibo, cure mediche e istruzione come aveva organizzato Dartige, che viene nominato poco dopo comandante in capo delle flotte alleate in Oriente che si dirigono nel Bosforo.

Tre mesi dopo l’evacuazione Dartige riceve dal comando centrale la risposta al suo telegramma in cui chiedeva il permesso di procedere con i soccorsi. Contiene una sola frase in francese: «Où se trouve mont Moise?» [«Dove si trova il monte Mosè?»], il che prova che se Dartige avesse agito seguendo il protocollo militare non si sarebbe salvato nessun rifugiato armeno.

In seguito alle cosiddette Noemvrianà, gli scontri tra l’esercito greco e la flotta francese nel novembre 1916 ad Atene, Dartige du Fournet viene rimosso dalle sue funzioni dal ministro della Marina Lucien Lacaze. Viene riabilitato nel suo ruolo verso la fine della guerra, ma si ritira con la moglie a vita privata. Nel 1920 pubblica le sue memorie di guerra nel ruolo di ammiraglio, dedicando un intero capitolo al salvataggio degli armeni assediati nel Musa Dagh. Muore nella sua villa a Périgueux nel 1940.

Bibliografia essenziale

  • Dartige du Fournet, Louis. Souvenirs de guerre d'un amiral, 1914-1916. Paris, Plon-Nourrit, 1920.
  • Delluc, Brigitte. Delluc, Gilles. « Note sur l’amiral Louis Dartige du Fournet et les Arméniens » in Bulletin de la Société historique et archéologique du Périgord, vol. 137. Périgueux, SHAP, 2010.
  • Delluc, Brigitte. Delluc, Gilles. « Trois faits d'armes de Louis Dartige du Fournet, officier de marine » in Bulletin de la Société historique et archéologique du Périgord, vol. 142. Périgueux, SHAP, 2015.
  • Vergé-Franceschi, Michel. Dictionnaire d'Histoire maritime. Coll. « Bouquins », éditions Robert Laffont, 2002.

Francesco Moratelli, ricercatore

Giardini che onorano Louis Dartige du Fournet

Louis Dartige du Fournet è onorato nel Giardino di Marsiglia.

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