
Storia segnalata da Enrico Muratore, marzo 2013
Dopo l'assassinio del Presidente del Ruanda, la sera del 6 aprile 1994, che diede inizio al genocidio dei tutsi, i militari della Guardia Presidenziale uccisero il Primo Ministro Agathe Uwiliingiyimana e suo marito, oltre a dieci Caschi Blu della scorta.
Un osservatore militare della MINUAR (Missione di Assistenza alle Nazioni Unite per il Ruanda), il Capitano senegalese Mbaye Diagne si recò sul luogo del massacro e mise in salvo i figli del Primo Ministro conducendoli all'Hotel delle Mille Colline. Nel frattempo le milizie hutu Interahamwe iniziarono la caccia ai tutsi, sterminandoli a colpi di machete.
Nei giorni successivi gli stranieri furono evacuati e l'ONU decretò il ritiro della quasi totalità della MINUAR, lasciando il Paese in balia della violenza cieca dei massacratori. Tra i 270 militari rimasti, sotto la guida del generale Romeo Dallaire, il capitano Diagne si prodigò per mettere in salvo il maggior numero di persone. Nel bagagliaio del suo fuoristrada bianco con la scritta "UN", mimetizzando un paio di persone alla volta sotto coperte e varie masserizie, ne portò in salvo centinaia al di là del confine - pare oltre 600 - dopo aver superato innumerevoli posti di blocco a suon di battute amichevoli, sigarette e somme di denaro. Finché il 31 maggio un colpo di mortaio sparato a un posto di blocco fermò per sempre il suo straordinario coraggio e abnegazione, gettando nella disperazione la moglie e due bambini piccoli.
Romeo Dallaire, il suo comandante, lo ha definito "il più coraggioso dei coraggiosi".
La vedova Diagne, sig.ra Yacine, è Presidente dell'Associazione fondata nel nome del marito, per diffondere la cultura della pace.
Segnalato da Enrico Muratore. Candidatura proposta per il Monte Stella nel 2013
Giardini che onorano Mbaye Diagne
Trovi un albero nel Giardino Virtuale Storie del Monte Stella.