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Evento speciale “Onorare i Giusti" a Neve Shalom

Il resoconto di Dyana Rizek

Dyana Rizek con alcuni colleghi, Yair Auron, Gabriele Nissim e Pietro Kuciukian

Dyana Rizek con alcuni colleghi, Yair Auron, Gabriele Nissim e Pietro Kuciukian (Dyana Shaloufi Rizek)

Martedì 10 marzo ha avuto luogo l’evento “Onorare i Giusti”, nell’unica comunità di arabi palestinesi ed ebrei, tutti cittadini israeliani, che hanno scelto di vivere insieme perché convinti che l’uguaglianza, la riconciliazione e il rispetto siano possibili tra tutti gli abitanti di Israele/Palestina.

Si tratta del primo evento del nuovo Museo, Galleria & Archivio di Wahat al-Salam Neve Shalom, fondato come strumento per veicolare informazione sui modi di vita, i pensieri e le idee che promuovono la nostra comune umanità.

Una cinquantina di persone, tra membri della comunità e ospiti invitati appositamente, si sono radunate nel cortile del Museo per il programma per cui è stato scelto il tema “sottolineare l’importante ruolo dei Giusti e i salvatori, durante le situazioni di disastro umanitario, pulizia etnica o genocidio”. La direttrice del Museo, Dyana Shalufi Rizek, e i suoi colleghi hanno scritto nell’invito che “la questione riveste un valore educativo enorme, perché insieme a tutti i brutti ricordi di quegli eventi, è cruciale dare espressione a questa memoria positiva e preservarla come modello per il comportamento umano nel futuro”.

Un relatore importantissimo è stato il Prof. Yair Auron, che per primo ha proposto l’evento sulla base delle sue ricerche sui genocidi e i disastri umanitari. Auron è stato anche decisivo nel dibattere con gli ospiti, compresi Gabriele Nissim e Pietro Kuciukian, fondatori di Gariwo.

Il fine statutario di Gariwo è:

“Ricordare i tentativi di fermare lo sterminio degli armeni in Turchia nel 1915 e per estensione ricordare tutti coloro, in ogni parte del mondo, che hanno cercato o cercano di prevenire i crimini di genocidio, difendere i diritti umani – soprattutto la dignità umana – nelle situazioni estreme, o che lottano per salvaguardare la memoria dai ricorrenti tentativi di negare la verità sulle persecuzioni”.

Nella sua presentazione, il Prof. Auron ha portato alcuni esempi salienti di questo tema emersi in varie parti del mondo, sulla base delle sue ricerche attualmente in corso per la stesura di un libro sull’argomento.

L’assistente ricercatore di Auron, il signor Shay Wineapple, anch’egli relatore, ha fatto i nomi di salvatori sia palestinesi che ebrei, onorandone la memoria.

Gabriele Nissim e Pietro Kuciukian hanno parlato delle idee su cui si fonda Gariwo e specialmente dell’urgenza e necessità che li aveva spinti a creare l’associazione.

Le parole dei relatori hanno toccato le corde del pubblico, tra cui c’erano persone con proprie storie, legate soprattutto al conflitto israelo-palestinese. Per esempio, il membro della comunità Boaz Kitain ha raccontato di come sua nonna fu salvata da una folla inferocita dai suoi vicini palestinesi durante le rivolte del 1929 a Hebron.

A nome dell’associazione delle istituzioni educative del villaggio di Neve Shalom, Adnan Manaa ha detto che l’evento “Onorare i Giusti” aveva il pieno supporto della comunità.

L’evento non consisteva soltanto di discorsi. Si è infatti aperto con una performance di musica strumentale e vocale dei bambini della scuola primaria. Un gruppo più piccolo di bambini delle elementari ha anche suonato un altro interludio musicale in modo molto professionale.

Lo stesso Museo della Galleria ha presentato una speciale mostra di sculture dell’artista palestinese Nihad Dabeet della città di Ramallah, che si chiama "Corpi di fili di ferro". Questa mostra ha conferito una valenza artistica al programma.

Per stimolare la partecipazione al momento creativo, gli allievi delle elementari sono arrivati insieme agli insegnanti e agli ospiti e hanno disegnato le statue in mostra. L’artista ha permesso che le sculture rimanessero esposte per alcuni giorni in modo da renderle fruibil anche ad altri.

Un’altra esposizione, "Sculture nel processo creativo ", viene realizzata specialmente per l’evento “Onorare i Giusti” dell’artista ebreo Aharon Adni del vicino kibbutz di Nachshon, e questa sarà esposta a titolo permanente.

L’evento era provvisto di un particolare fascino, dato dal modo in cui si è parlato, e l’accoglienza da parte del gruppo, formato da persone di tutte le età, dagli allievi delle scuole agli adolescenti ai giovani ai giovani adulti e ai membri più anziani della comunità, più gli ospiti, è stata ottima.

I discorsi che abbiamo sentito hanno creato delle eco che rimangono vive in noi. Gabriele Nissim ha detto:

“I ’giusti’, benché si tratti di un termine che appare nella Bibbia ebraica, esprimono un’idea che è universale. Si può trovarla ovunque, in Socrate, Seneca, Kant, Spinoza e altri di diverse religioni. No c’è un copyright su questo concetto, che appartiene all’intera umanità. Perché alcuni uomini si comportano in modo giusto? Perché sentono che è meglio salvare gli altri. Non c’è una motivazione politica. È semplicemente perché non si può sopportare più se stessi se non lo si fa. Si possono compiere molte piccole cose per salvare il mondo. Ogni essere umano può curarsi degli altri, di coloro che sono al di fuori della loro cerchia stretta. Possiamo educare i nostri figli in questo modo. Non possiamo aspettare la pace per comportarci umanamente. Questo non succederà mai. Ciò che succederà è la pace che noi costruiamo adesso. Non possiamo aspettare la fine della lotta o aspettare che qualcun altro agisca per primo. Voi qui state facendo qualcosa di veramente importante. Forse non avete idea di quanto sia importante. Le azioni morali possono cambiare la storia, quindi è un miracolo che noi lo stiamo facendo qui, adesso. Sono ispirato dai bambini perché ci danno speranza per il futuro”.

Nissim ha anche parlato del contributo della sua organizzazione nel sensibilizzare il Parlamento Europeo, che nel 2012 ha così deciso di creare una Giornata dei Giusti annuale (il 6 marzo). Nissim ha evidenziato che le azioni di molti Giusti rimarranno sconosciute, e che è un obiettivo della sua organizzazione raccogliere quelle storie e riportarle alla luce.

Pietro Kuciukian ha parlato dei salvatori nel genocidio armeno, come la rete di spionaggio “Nili” che aiutava la Gran Bretagna a combattere contro l’Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale. Due ebrei della Palestina mandataria, Aaron Aaronshohn e sua sorella Sarah, erano membri del “Nihi”, La loro rete forniva informazioni sul genocidio armeno agli inglesi, che le distribuivano nel mondo libero. Kuciukian ha menzionato il “Museo Nihi” presente nella città israeliana di Zikhron Ya’akov.

Gli scopi statutari di Gariwo combaciano del tutto con la storia, e le narrazioni, di Palestina e Israele, e forniscono ispirazione per passi avanti che possano portarci a una risoluzione giusta e umana del conflitto regionale. Il Museo-Galleria evidenzierà l’evoluzione della stessa Wahat al-Salam Neve Shalom come esempio positivo di ciò che è possibile nonostante gli ostacoli posti da continue ingiustizie e da una politica dura sul territorio.

La nostra ricerca implica molti esami di coscienza interni alla stessa comunità, per il tentativo di affrontare domande impossibili come la coscrizione militare per i nostri giovani e come, come membri del villaggio, ci rapportiamo alle nostre responsabilità non tacendo dei terribili crimini contro l’umanità che sono commessi tutto intorno a noi, sia localmente che, come ci ha ricordato Yair Auron, in tutto il mondo.

Il punto centrale dell’evento “Onorare i Giusti” e dello stesso museo non era quindi solo di illustrare le conquiste del nostro villaggio, ma di mantenere vivo un costante dialogo con le difficili realtà nelle quali continuiamo a vivere.

Dyana e Dafna, descrivendo il Museo/Galleria & Archivio, dicono:

“La nostra speranza è presentare modi di vita, pensieri e idee che promuovano la nostra comune umanità".

Nell’inaugurare il Museo/Galleria e Archivio di Neve Shalom, particolari ringraziamenti vanno agli Amici Tedeschi di Neve Shalom / Wahat al-Salam per il loro costante sostegno al progetto. Particolare apprezzamento è dovuto a Reuven Moskovitch, che ha accompagnato l’idea fin dall’origine e ci ha aiutati a raccogliere fondi per realizzarla, specialmente in Germania.

19 marzo 2015

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