
Giornalista, scrittore e attivista politico. Era figlio di una famiglia operaia. Lavorò come elettricista, facendo teatro e studiando contemporaneamente Storia, ma venne espulso dall'università per “indipendenza di giudizio”. Nel 1961 pubblicò la rivista clandestina “Feniks ‘61”, che conteneva, tra l'altro, i poemi Il manifesto umano e Proletari di tutto il mondo unitevi!.
Dopo un periodo trascorso in una clinica psichiatrica, progettò e pubblicò a proprie spese, la nuova rivista “Feniks '62”, dove ospitò scritti religiosi e politici che nessuno pubblicava perché passibili di censura. Venne arrestato nel 1967 e detenuto, assieme ad altri dissidenti, nel carcere di Lefortovo a Mosca Nel 1968 venne condannato, assieme ad Alexander “Alik” Ilyich Ginzburg, a sette anni di Gulag a regime duro. Scontando la pena in Mordovia, si ammalò e dovette essere ricoverato in ospedale. Continuò tuttavia a scrivere e a partecipare a scioperi della fame, raccolta di firme, proteste e appelli. Nel 1970, pur rischiando la perforazione dell'intestino, venne reimmesso al lavoro. Non gli fu consentito di incontrare madre e moglie, né di ricevere medicine in quanto: “il detenuto non è malato: è solo un teppista che scansa il lavoro”. Nel 1972 venne operato di ulcera perforata da un medico prigioniero e senza esperienza chirurgica. Morì il 14 novembre.
Giardini che onorano Jurij Timofeevic Galanskov
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