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I Giusti e la libertà di stampa

L'importanza di stare al fianco dei giornalisti che rischiano la vita

Il "miglior vaccino contro il virus della disinformazione”, come Reporters sans frontières nel suo ultimo rapporto ha definito il giornalismo, è totalmente bloccato in 73 paesi e limitato in altri 59. Più in generale, con la pandemia abbiamo visto un drammatico deterioramento nell’accesso delle persone alle informazioni e un aumento degli ostacoli alla copertura delle notizie.

Come ci insegna la storia, un’informazione indebolita è sintomo di una democrazia precaria e quindi di una società in pericolo. L’orrore della Shoah, ad esempio, ci ricorda che l’indifferenza e la mancata informazione di un crimine contro l’umanità sono presupposti che permettono ai carnefici di agire impunemente e così di nascondere le loro azioni. Ed è quello che sta accadendo oggi nello Xinjiang, dove è impossibile documentare cosa succede nei cosiddetti campi di rieducazione in cui sono imprigionati gli uiguri con lo scopo di annientare la loro identità culturale.

Per questo Gariwo ritiene importantissimo celebrare la Giornata mondiale della libertà di stampa del 3 maggio. Abbiamo deciso farlo con i principali operatori dell’informazione del nostro Paese, invitando al Giardino dei Giusti dell’Umanità tutti i direttori delle testate giornalistiche italiane, l’Ordine dei giornalisti e una rappresentanza della Stampa estera a Milano.

L’obiettivo è dimostrare il nostro sostegno e il nostro incoraggiamento ai professionisti dell’informazione e l’invito a non abbassare la testa di fronte alle ingiustizie.

Riteniamo che il modo migliore per celebrare questa Giornata sia ricordare i Giusti dell’informazione che, ieri come oggi, hanno messo a repentaglio le proprie vite per documentare, testimoniare, creare consapevolezza di fronte alle nuove atrocità di massa.

Come è stato spesso ricordato dall’advisor per la prevenzione dei genocidi alle Nazioni Unite, i giornalisti sono il tramite fondamentale attraverso cui le opinioni pubbliche possono venire allertate e mobilitate di fronte alle situazioni dove è in gioco la dignità fisica e morale degli esseri umani in ogni parte del mondo. Per questo recentemente si è cominciato a discutere all’Onu di un sistema di allerta precoce (Early warning system) per informare il mondo quando ci sono i presupposti di un genocidio.

La giornata per la difesa della libertà di stampa non riguarda soltanto il lavoro rischioso dei giornalisti coraggiosi, ma dovrebbe diventare un compito ed un impegno sentito e sostenuto da tutta la società e dalle istituzioni democratiche.

In un mondo globale l’informazione sullo stato dei diritti del mondo è come una scintilla che può accendere le coscienze. Lo aveva compreso molto bene il giurista ebreo polacco Raphael Lemkin, artefice nel 1947 della Convenzione per la prevenzione dei genocidi all’Onu, sostenendo che la distruzione di una minoranza fisica o culturale colpisce ed impoverisce non solo una parte, ma l’insieme della civiltà umana. In questo senso i giornalisti, con le loro azioni e la difesa della verità contro ogni manipolazione, permettono a tutti i cittadini di avere una consapevolezza dello stato del mondo. È attraverso di loro che gli individui in ogni società democratica diventano cittadini dell’intero pianeta e non solo del loro paese di appartenenza. Così quando viene colpita in qualsiasi parte del mondo la libertà di un essere umano, ognuno può avvertire di avere perso un pezzo della sua libertà, come aveva capito Lemkin.

Alla cerimonia, oltre ai giornalisti parteciperanno studiosi e testimoni insieme ai quali racconteremo le storie dei Giusti dell’informazione onorati al Giardino di Milano:

Anna Politkovskaja assassinata a Mosca per aver denunciato i massacri di civili in Cecenia

Hrant Dink assassinato a Istanbul per aver difeso la memoria del genocidio armeno in Turchia

Samir Kassir giornalista e politico libanese, assassinato nel 2005 per aver difeso la libertà di espressione e i diritti umani

Raif Badawi blogger saudita condannato a mille frustate nel 2014 per aver difeso il dialogo tra tutte le fedi, le idee e le culture

Liu Xiaobo autore della Carta 08, manifesto per la democrazia politica in Cina, condannato e imprigionato, ha ricevuto il Nobel per la pace ed è divenuto simbolo della lotta per i diritti umani

Quest’anno il tema della Giornata è “Informazione come Bene Pubblico”: ci auguriamo che l’esempio e le storie dei Giusti possano delineare la via per rendere l’informazione di qualità accessibile a tutti per prevenire, proprio come un vaccino, la nascita di nuovi crimini contro l’umanità.

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