Il Vicecaporedattore di Novaya Gazeta Sergej Sokolov è stato minacciato di morte da Aleksandr Bastrykin, capo del comitato investigativo del Cremlino, un'autorità paragonabile all'FBI americano. Immediatamente il direttore del giornale per cui lavorava Anna Politkovskaya ha scritto una lettera aperta all'autore di queste minacce, che guida anche le indagini proprio sull'omicidio della grande testimone dell'orrore ceceno.
Sokolov in un articolo aveva denunciato la strage di 12 persone tra cui bambini nella regione di Krasnodar, nel sud della Russia, scrivendo che "era un caso legato alla mafia in modo evidente e che l'agenzia investigativa non se ne era occupata correttamente", secondo il giornale inglese Guardian.
Bastrykin coinvolto in tutti i casi più scottanti
Nel viaggio di ritorno dalla regione Kabardino-Balkaria dove il reporter era stato invitato dalle autorità russe insieme ad altri giornalisti, Sokolov e Bastrykin avevano avuto un diverbio. Nei giorni seguenti il capo dell'agenzia investigativa ha caricato il giornalista nella sua auto, l'ha portato in un bosco e l'ha minacciato di organizzare personalmente il suo assassinio.
Bastrykin è coinvolto in molte delle indagini più scottanti della vita civile russa. Ad esempio negli ultimi giorni ha fatto perquisire le case dei dissidenti che organizzavano la manifestazione del 12 giugno. E sul Web, ricorda Enrico Dragosei sul Corriere della Sera, "ieri ci si chiedeva ironicamente se gli interrogatori e le minacce nei boschi 'corrispondono agli standard europei'. come amano ripetere gli uomini di Putin quando le loro misure repressive vengono messe sotto accusa".