Nato nel 1922 nel villaggio di Pukiš, vicino a Brčko, si è laureato in economia ed è diventato un'eminente personalità sociale e politica.
Durante la pulizia etnica, a partire dall’aprile 1992, ha protetto i perseguitati a Pukiš e Brčko fornendo loro riparo, nascondendoli e nutrendoli.
Nel 1992 salvò un autobus pieno di donne e bambini, mentre nella primavera del 1993 salvò una donna e una ragazza dallo stupro etnico nei campi di Đinović, vicino a Čelić.
Nella speranza di prevenire ulteriori crimini, scrisse il volume The Rules of Army Conduct in War in accordance with the Geneva conventions (Le regole di condotta dell'esercito in guerra in conformità con le Convenzioni di Ginevra) e lo diede all'ufficiale competente dell'esercito della Republika Srpska, pretendendone il rispetto.
Dopo la guerra ha avviato un'iniziativa per annunciare pubblicamente le sue “scuse al popolo musulmano del comune di Brčko, che ha sofferto di più nell'ultima guerra 1992 - 1995”. “Lo faccio come serbo - ha dichiarato in quell’occasione - e come cittadino di questa città. Ho sempre rispettato i membri del popolo serbo, ma anche i compagni musulmani, croati e altri concittadini... Non ho mai giudicato le persone in base alla loro religione, etnia o colore della pelle, ma in base al loro carattere e alla loro moralità. Il nostro destino è vivere insieme, come facciamo qui da secoli".
Nel 2012 ha ricevuto il Duško Kondor Civil Courage Award per le sue azioni di coraggio civile.
La biografia è tratta dall’archivio del Premio Dusko Kondor per il Coraggio Civile. Ringraziamo Svetlana Broz per il materiale fornito alla redazione.