Resistenza mafia
L'insidia alle mafie viene dalla ribellione delle coscienze
“Questo prete è una stampa e una figura che somiglia a padre Puglisi… Ciotti Ciotti, putissimu pure ammazzarlo”. Queste le parole intercettate dalla Dia di Palermo durante una conversazione in carcere tra Salvatore Riina e il boss pugliese Alberto Lorusso, avvenuta il 14 settembre 2013.
Serve una nuova parola: responsabilità
Nell’intervista su l'Espresso Don Luigi
Ciotti riprende il tema che aveva affrontato durante l’incontro del
ciclo L’Italia civile dei don: da don Milani a don Ciotti, ovvero il
“furto di parole” che ha svuotato alcuni concetti della loro sostanza. E ne propone una nuova: responsabilità.
XXII Anniversario della Strage di Capaci
Il 23 maggio ricorre il XXII anniversario della morte di Giovanni Falcone, ucciso insieme a sua moglie Francesca Morvillo ed alcuni uomini della scorta nella strage di Capaci ad opera di Cosa Nostra. Numerose le iniziative italiane per ricordare le vittime della mafia.
"Per amore del mio popolo"
Il documento diffuso a natale del 1991 in tutte le chiese di Casal di Principe e della zona aversana da don Peppino Diana e dai parroci della forania di Casal di Principe.
La legalità "giusta"
Al penultimo incontro del ciclo “L’Italia civile dei don: da don Milani a don Ciotti” si discute di legalità “giusta”. A farlo, insieme a Nando Dalla Chiesa, è don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera.
Per amore del mio popolo non tacerò
Gli studenti che hanno partecipato alle attività dell'Asinara nell'estate 2013 presentano, in un ciclo di lezioni all'Università di Milano, le figure dei "preti di frontiera". Uno di questi incontri è dedicato a don Pino Puglisi e don Peppe Diana.
Resistenza alla mafia
ribellione morale della società civile e ruolo delle istituzioni
Possiamo definire mafia un potere alternativo allo
Stato per il controllo - delinquenziale - sul
territorio. La mafia occupa il vuoto lasciato dallo Stato, e glielo
contende - anche con le stragi - quando le istituzioni tentano di colmarlo. Un approccio innovativo nell'analisi del fenomeno mafioso, utile nel determinare le condizioni per contrastarlo, parte dalla comparazione tra dominio delle cosche e Stato totalitario, nelle
forme e nei risultati del controllo sulla società, che risulta assoluto in entrambi i casi, in particolare nel diffondere il terrore, nel creare le élites criminali, nel colpire i "dissenzienti", nell'isolare le persone, nel rompere i legami di sangue, nel perpetrare la rassegnazione e la sottomissione, nel negazionismo.
Come per fermare un genocidio o incrinare la forza di un
regime totalitario occorre un intervento forte, sia per via statale che con la società civile, così per disinnescare la potenza della mafia
occorre la sinergia tra lo
Stato democratico e i cittadini, con la creazione di un polo di
attrazione alternativo, che solo l’iniziativa dei singoli può esercitare. Occorre la
differenza contagiosa dell’esempio edificante, il coraggio civile dei Giusti che scuota le coscienze, come è avvenuto negli anni ’80 e ‘90 con i giudici Falcone e Borsellino ...
I Giusti sono la spina nel fianco del potere mafioso: raccontare le loro
storie ... è un potente mezzo di lotta alle cosche, perchè mostra alle nuove generazioni una via d'uscita ... Per questo diventa importante l’idea innovativa dei Giardini dei Giusti contro la mafia: giardini per i giovani, ma anche per
scuotere la coscienza degli adulti.
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La storia
Rocco Chinnici
coraggioso promotore del primo pool antimafia del Tribunale di Palermo, ucciso dalle cosche