
Dimitrij Klepinin
Scheda a cura della Fondazione Russia Cristiana
Nato nel 1904 a Pjatigorsk (Russia), negli anni ’20 emigra a Parigi ed entra all’Istituto di teologia ortodossa della capitale, dove diventa figlio spirituale del celebre teologo Sergij Bulgakov. A detta dei suoi superiori, è "un giovane molto modesto e impacciato, che non si distingue in niente. Nessuno sospetterebbe che in lui si nasconda un’enorme forza spirituale".
Ordinato sacerdote nel 1937, viene nominato assistente spirituale del movimento Azione ortodossa capeggiato da madre Marija Skobcova. Klepinin diventa presto un punto di riferimento per tanti intellettuali russi che orbitano attorno alla chiesa di via Lourmel, sede dell’Azione ortodossa.
Nel luglio del 1941 aderisce con madre Marija ad un comitato segreto per l'aiuto ai detenuti (con l'occupazione nazista aumenta il numero di arresti, anche fra gli emigrati russi). Quando si scatena la persecuzione antiebraica, padre Dimitrij non esita a stilare falsi certificati di battesimo; la sede di via Lourmel diventa l'anello di una lunga catena di rifugi per ebrei e fuggiaschi. Il 9 febbraio 1943 la Gestapo lo convoca per un interrogatorio di diverse ore, offrendogli la libertà a patto che non aiuti più gli ebrei. Per tutta risposta, padre Dimitrj mostra la sua croce pettorale esclamando: "E questo ebreo lo conoscete?". La condanna è immediata.
Il 16 dicembre 1943 è tradotto al lager di Buchenwald, quindi viene trasferito al sottocampo Dora, dove le atroci condizioni di lavoro causano ogni giorno circa cento morti.
Il 9 febbraio 1944 un amico russo trova padre Dimitrij morente sul pavimento, malato di pleurite. È il giorno in cui ai prigionieri sono state distribuite delle cartoline per i parenti: Klepinin muore stringendo fra le mani la sua cartolina non ultimata, in unione simbolica coi propri cari. Nelle prime ore del 10 febbraio viene riportato a Buchenwald per la cremazione.
Segnalato dalla Fondazione Russia Cristiana
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