Eugenio Cesare Bussa nasce il 3 settembre 1904 a Milano, nel popolare
quartiere Isola. Frequenta l’oratorio del Patronato di S. Antonio, di
cui diventa vicedirettore dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1928.
Negli anni ‘30 fonda la Schola cantorum e costruisce la nuova chiesa, è
segretario della Federazione Oratori Milanesi e nel ’37 diventa
direttore dello stesso Patronato.
Nel febbraio ‘43 crea la colonia di sfollamento di Serina (Bg),
superando le resistenze del prefetto grazie all’intervento di un alto
prelato di Bergamo e dell’arcivescovo di Milano, il cardinale Schuster.
Don Eugenio dà riparo a una trentina di bambini, figli poveri
dell’Isola, dei dipendenti Pirelli e di conoscenti del Patronato, per
poi allargare il gruppo ad altri piccoli, fino a raggiungere le ottanta
presenze. Accoglie, all'insaputa di tutti, anche bambini ebrei,
nascondendoli sotto falso nome e garantendo il rispetto della loro
diversa fede religiosa. Nell’agosto ’43 il Patronato è colpito da una
bomba che devasta l’edificio, ma il sacerdote, per evitare che i ragazzi
suoi ospiti siano richiamati al fronte nelle file repubblichine, li
nasconde nelle cantine e ne altera i documenti, dando rifugio anche a
perseguitati politici. Nel novembre ’44, due mesi dopo la chiusura della
Colonia di Serina da parte delle autorità fasciste che ne occupano il
convento, la brigata Muti arresta Don Eugenio sospettando le sue
attività, ma la reazione ferma di tutto il quartiere e le pressioni del
cardinale Schuster ne determinano la liberazione, allontanando lo
spettro della deportazione. Cinque mesi dopo Milano è liberata dalle
brigate partigiane e anche il coraggioso prete dei poveri è salvo.
Don Eugenio continua la sua frenetica attività a favore dei ragazzi
anche nel dopoguerra: costruisce due colonie montane e una marina, apre
un pensionato nel 1961 e progetta un oratorio femminile, che tuttavia
non riesce a ultimare. Muore infatti il 29 gennaio 1977, coerente con la
convinzione che l’ha sorretto per tutta la vita: “che il mondo abbia
più bisogno di uomini che facciano del bene che di saggi che stupiscano
per la loro sapienza”.
Dopo lunghe ricerche, dovute alla riservatezza di Don Eugenio, che non
ha mai parlato della propria attività, neppure dopo la Liberazione, i
suoi collaboratori sono riusciti a rintracciare in Israele Alberto
Fazio, uno dei bambini ebrei nascosti dal sacerdote, e a ricostruire
così le vicende di aiuto e di salvataggio di cui fu protagonista. Il
dossier inviato a Gerusalemme, all’istituto Yad Vashem, ha permesso di
assegnare a Don Eugenio Bussa, il 28 marzo 1990, il titolo di “Giusto
tra le Nazioni”.
Segnalato da Armando Forno, Fondazione Don Bussa. Candidatura proposta per il Monte Stella nel 2016
Giardini che onorano Don Eugenio Bussa
Castelbuono
Marina di Campo - Scuola secondaria di primo grado di Marina di Campo
Senago - I.C. Marco Polo – plesso Scuola Media Giovanni XXIII
Yad Vashem
Trovi un albero anche nel Giardino Virtuale Storie del Monte Stella.