
Emanuel Zima, nato a Příbram nella Boemia centrale, è un semplice cittadino ceco, maggiordomo e manutentore, che durante la Seconda guerra mondiale salva 13 rifugiati ebrei direttamente sotto il naso dei nazisti.
Nel 1908 si trasferisce con la moglie a Budapest, accettando tutti i lavori che trova fino a quando, nel 1928, viene assunto come maggiordomo nei lussuosi edifici dell'ambasciata cecoslovacca, che negli anni 20 hanno già perso un po' del loro splendore.
Nel marzo 1939 l'idillio finisce. Dopo che la Cecoslovacchia cessa praticamente di esistere l'ufficio tedesco per la propaganda sequestra l'edificio. I tedeschi cacciano tutti i dipendenti, ma lasciano questo apparentemente “insignificante” signor Zima insieme al suo superiore. È soltanto un manutentore, avranno pensato, perché cercarne un altro... Il sessantenne Zima durante il giorno lavora e la sera si prende cura della moglie malata. Il lavoro aumenta, poi Zima si ammala e deve subire un'operazione. Lo aiuta la dottoressa ebrea Mária Flamm. Si scambiano la promessa che in caso di bisogno si sarebbero aiutati a vicenda; quel bisogno arriva, pochi mesi dopo.
Nella primavera del 1944 in Ungheria cominciano le deportazioni degli ebrei. Nel giro di dieci settimane 437.402 ebrei sono deportati ad Auschwitz. Mária Flamm e altre persone della comunità ebraica cercano disperatamente aiuto. Lo trovano là dove nessuno se lo sarebbe aspettato: da Emanuel Zima. Questo signore “invisibile”, cui nessuno fa caso, gradualmente nasconde nelle cantine dell'ex ambasciata tredici rifugiati ebrei.
La dottoressa di Zima e le altre persone trascorrono diversi mesi nella cantina di solo pochi metri quadrati. Zima porta loro il cibo e le medicine. Cercare gli alimenti diventa sempre più difficile, e così inizia ad aiutarlo anche il figlio Josef. È solo grazie al loro operato che tutti riescono a sopravvivere fino alla fine della guerra.
Dopo il conflitto, tre dei sopravvissuti si trasferiscono in Israele dove negli anni '60 avviano le pratiche per il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni conferito dallo Yad Vashem, il memoriale dell'Olocausto. Ma nessuno della famiglia di Zima lo viene a sapere, e così la medaglia rimane nascosta per anni in un cassetto. Tutto cambia quando, grazie ad una serie di coincidenze, il reporter televisivo Martin Mozer scopre la storia da anni dimenticata.
Dopo una serie di tentativi riesce a rintracciare i parenti, che si dimostrano molto felici ed orgogliosi del riconoscimento ad Emmanuel e Josef ed iniziano a raccontare ai propri figli la storia della loro famiglia coraggiosa.
Giardini che onorano Emanuel Zima
Emanuel Zima è onorato nel Giardino di Yad Vashem.