
Emilia Marinelli Valori, nata a Sansepolcro il 5 luglio 1902 e conosciuta anche come "mamma Emilia", combatté le ideologie che incitavano all'odio verso l'altro, rifiutandosi di riconoscere gli uomini come "amici" o "nemici". Dopo la promulgazione delle leggi razziali in Italia nel 1938, usò il magazzino di tabacchi che gestiva con la famiglia in un paesino del veneziano, Meolo, come rifugio per gli ebrei ed altri perseguitati. A rischio delle propria vita, riuscì a sottrarre molte persone - soprattutto madri con bambini - alla deportazione e allo sterminio, mostrando fermezza e tranquillità ogni volta che le SS bussavano alla sua porta per fare una perquisizione.
Il sostegno di "mamma Emilia" ai perseguitati non fu solo materiale ma anche spirituale e morale, capace di ridare fiducia nel prossimo anche nei momenti più bui. La sua attività clandestina di soccorso, volta a dare ospitalità e assistenza a chi era in pericolo, era collegata a quella di sostegno alle forze partigiane, di cui faceva parte anche suo figlio Leo.
L'11 dicembre 2009, alla memoria di Emilia Marinelli Valori è stata conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la medaglia d'oro al Merito Civile. La signora Valori è la protagonista principale del saggio Un albero per una vita, edito da Rizzoli nel 2001, nel quale il figlio, Giancarlo Elia Valori, racconta dei terribili anni dell'occupazione nazista in Italia.
Segnalata da Emilio Barbarani
Giardini che onorano Emilia Marinelli Valori
Emilia Marinelli Valori è onorata nel Giardino di Marina di Campo - Scuola secondaria di primo grado di Marina di Campo.