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Giuseppe Azzali (1891)

il Colonnello dell'Esercito che nascose la famiglia Foà

Giuseppe Azzali è stato un Colonnello dell’Esercito Italiano, laureatosi prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale in Chimica ed Ingegneria idraulica. Proprio durante il conseguimento dei propri studi, avvenuti presso il polo universitario di Torino, Azzali conobbe Aldo Foà, con il quale si delineò fin da subito un sincero rapporto di amicizia.

Le leggi razziali emanate nel 1938 posero Aldo Foà, di fede ebraica, in gravissimo pericolo, costringendolo a trasferirsi con tutta la sua famiglia (composta dalla moglie Paola e dai figli Eugenio, Serenella ed Amalia) da Piacenza a Milano, allo scopo di trovare un impiego ed iscrivere i figli alla scuola ebraica. Il soggiorno milanese dei Foà durò solamente pochi anni, in quanto, soprattutto a causa dei numerosi bombardamenti alleati su Milano, la famiglia Foà dovette trasferirsi nel 1942 a Parma, città natale di Aldo e del Colonnello Azzali.

Proprio in quel periodo, Giorgio Foà, nipote di Aldo e Paola, fu arrestato dalle truppe nazifasciste in quanto ebreo e deportato ad Auschwitz, dove trovò la morte pochi mesi più tardi.

A causa della manifesta insicurezza in cui, dopo l’arresto di Giorgio, la famiglia Foà si era ritrovata, Giuseppe Azzali si propose di nasconderli a casa propria, in un rifugio segreto ricavato nella soffitta della propria abitazione. Il coraggio di Azzali, il quale stava rischiando la propria carriera di Colonnello (così come la propria stessa vita) venne messo a dura prova quando gli ufficiali di polizia nazifascisti perquisirono la sua abitazione, chiedendo che l’intera famiglia Azzali si presentasse dinanzi a loro. La perquisizione degli ufficiali di polizia non portò, fortunatamente, alla scoperta della famiglia Foà presente nel sottotetto; nonostante ciò, si decise di trovar loro un nuovo e più sicuro rifugio. Con questo proposito, Azzali si prodigò in prima persona nel far sì che Paola, che in quel momento era malata, venisse ricoverata nell’ospedale di Parma, e che Aldo, Eugenio, Serenella ed Amalia venissero condotti a Caneto di Palanzano, un piccolo centro abitato emiliano, dove vennero temporaneamente ospitati dalla famiglia Belmessieri.

Con il favore della notte, i Foà vennero poi condotti nella più sicura abitazione dei Galvani, dove vennero ospitati fino al dicembre 1943, quando una nuova visita (fortunatamente anch'essa infruttuosa) compiuta da parte della polizia fascista costrinse la famiglia a trasferirsi nuovamente. Aldo ed Eugenio vennero quindi trasferiti a Lalatta, sempre in provincia di Parma; Serenella ed Amalia, invece, fecero ritorno a casa del Colonnello Azzali, il quale si impegnò in prima persona per presentarle, con lo scopo di evitare nuove visite da parte dell’Autorità fascista, come due giovani ragazze scappate da Napoli a causa dei bombardamenti.

Paola Foà morì nel gennaio 1944, mentre Aldo, che nel frattempo aveva deciso di arruolarsi tra le fila della Resistenza partigiana, venne purtroppo catturato dai nazifascisti e portato a Mauthausen, dove morì. Le due giovani figlie di Aldo e Paola, Amalia e Serenella Foà, sono invece riuscite a sopravvivere, anche grazie agli sforzi profusi dal Colonnello Giuseppe Azzali, e a raggiungere Israele dopo la fine della guerra.

La rischiosa opera di bene compiuta dal valoroso Colonnello gli è valsa l’importante riconoscimento di Giusto tra le Nazioni, esperito da Yad Vashem nel giugno 2003 per onorare il coraggioso depistaggio delle autorità fasciste compiuto da Azzali. 

Giardini che onorano Giuseppe Azzali

Giuseppe Azzali è onorato nel Giardino di Napoli - Giardino dei Giusti militari.

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