La "panchina Karski" di Varsavia (foto di Carolina Figini)

Il Parlamento polacco ha dichiarato il 2014 "Anno della commemorazione di Karski", il leggendario emissario della Resistenza della Polonia occupata che cercò invano di sensibilizzare l'Occidente sull'Olocausto al di là della Vistola. 
Karski portò i primi rapporti aggiornati sullo sterminio degli ebrei europei in Inghilterra e quindi negli USA, nell'autunno 1942, ma né Churchill, né Roosevelt gli credettero. Nuovi documenti portano anche a ritenere che il Presidente americano fosse antisemita, anche se non come i leader europei di allora, ma più "alla maniera di un padre di famiglia che non considera rispettabile mandare i figli a una scuola frequentata da ebrei" (Yehuda Bauer). 

L'anno prossimo ricorre il centenario della nascita di Jan Karski. Il Giusto fra le nazioni polacco, onorato a Milano nel Giardino dei Giusti di tutto il mondo, era nato nel 1914 a Lodz da una famiglia cattolica, ma in un palazzo dove abitavano molti ebrei. Il suo vero nome era Jan Kozielewski, mentre Karski fu il suo nome di battaglia quando dovette impiegare tutta la sua formazione in Legge e Diplomazia per difendere il Paese dall'aggressione nazista. 

Dopo la guerra ha insegnato all'università americana di Georgetown e ha dedicato libri preziosi alla storia dello Stato polacco. Era sposato con la danzatrice ebrea Pola Nirenski, che aveva perso tutti i parenti nella Shoah. Il mondo è venuto a conoscenza di questa figura grazie al film Shoah di Claude Lanzmann. Karski, rappresentato dall'ex Ministro degli esteri polacco Rorfeld, ha ricevuto postumamente la Medaglia per la libertà dalle mani del Presidente Obama per le sue azioni coraggiose del periodo bellico. Ora in diverse città del mondo, da Tel Aviv a Varsavia passando per New York, esistono "panchine Karski" per ricordare la sua figura di Giusto nel tessuto urbano.