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Knud Dyring Dyby (1915 - 2011)

giovane poliziotto danese che aiutò gli ebrei a fuggire dalle persecuzioni

Knud Dyring Dyby era un giovane poliziotto danese quando nel 1943, durante l’occupazione tedesca della Danimarca, cominciò a collaborare insieme alla resistenza finendo con l’essere denunciato per attività anti-germaniche. A causa della situazione fu costretto ad usare nomi fittizi per non essere scoperto.

Il 1° ottobre un suo compagno di polizia, Frej Jessen Petersen, gli chiese di aiutarlo a salvare alcuni suoi amici ebrei, e lui accettò. I due si incontrarono e Frej oltre al suo vicino, Valdemar Jacobsen, insieme alla moglie e ai figli, portò anche altri amici Ebrei con i loro figli. Il gruppo fu diviso in gruppi più piccoli, e ciascuno guidato da un membro della resistenza (contattato da Dyby) si recò a Nordhavn, un’area portuale di Copenaghen. Quando tutti furono riuniti, Dyby con l’aiuto del suo amico pescatore, Bernhard Ingemann-Andersen, negoziò la tariffa per la traversata con i capitani dei pescherecci, che una volta trovato l’accordo trasportarono il gruppo di ebrei al sicuro in Svezia. Essendo agenti di polizia, Dyby e Frej, riuscirono a entrare in contatto con alcuni compagni di polizia del Dipartimento di Polizia Costiera, in questo modo riuscirono a limitare le ispezioni ed a scoprire in parte la posizione delle motovedette della marina tedesca. Dopo questa operazione, nei successivi 7-10 giorni, Dyby continuò ad andare a Nordhavn per aiutare altre famiglie ebree a scappare in Svezia.

In seguito, restando nella polizia, continuò a collaborare con la resistenza danese (all’interno della quale il suo nome più noto era “CARLSEN”), riuscendo a stabilire dei contatti affidabili con le coste svedesi. Il suo compito principale era quello di trovare accordi con i pescatori per trasportare in Svezia persone, informazioni e materiali.

Il 19 settembre 1944 i tedeschi tentarono di catturare gli agenti di polizia danesi, perché non li avevano aiutati a catturare gli ebrei, e non avevano mai contrastato la resistenza danese. Così quel giorno fecero scattare un falso allarme per un raid aereo. Tuttavia, più della metà dei poliziotti (tra cui Dyby) evitò la cattura, e si unì al movimento di liberazione. Quelli che vennero catturati finirono nel campo di concentramento di Buchenwald e in quello di Neuengamme, insieme ad altri membri della resistenza. Nel complesso furono imprigionati 2000 poliziotti.
Il comportamento della polizia danese fu encomiabile; se, come altre polizie in altri Paesi occupati, avesse aiutato i nazisti a catturare gli ebrei, un numero molto più elevato di questi sarebbe finito nei campi di concentramento.

Il 21 dicembre 2004 Knud Dyring Dyby venne riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad Vashem.

Andrea Vitello, scrittore

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