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Padre Jan Zieja (1897 - 1991)

una vita dedicata al prossimo e alla difesa della libertà contro ogni totalitarismo

Jan Zieja nasce nel 1897 nel villaggio di Osse presso Opoczno. La sua formazione comincia quando è molto piccolo, prima a casa, poi nella canonica, mentre dal 1907 frequenta la scuola a Varsavia. A 18 anni entra in seminario a Sandomierz. Dopo l’ordinazione sacerdotale studia teologia a Varsavia, però interrompe gli studi per entrare nell’esercito nel maggio del 1920. Durante la guerra tra la Polonia e l’esercito bolscevico, Jan Zieja comprende che il comandamento “Non uccidere” significa per lui “Mai e nessuno”. Dopo la guerra riprende gli studi, ma rinuncia a scrivere la tesi di dottorato. Nel 1923 è il primo cappellano del nascente Istituto per Ciechi di Laski, dove si incontrano numeriosi intellettuali legati al cattolicesimo sociale. Il colpo di stato del maggio 1926 lo conferma nel suo atteggiamento pacifista, che intende manifestare con un pellegrinaggio a piedi a Roma senza denaro e senza documenti, però non riesce a portare a termine il suo viaggio. Desideroso di vivere una vita povera e dedita al prossimo, entra nel noviziato dei padri cappuccini a Nowe Miasto sul Pilica. Ma anche questo non risponde alla realizzazione dei suoi ideali, quindi decide di uscire dall’ordine. In seguito si trasferisce nella regione di Polesie, nella diocesi del vescovo Zygmunt Łoziński a Pińsk.Viene assegnato alla poverissima parrocchia di Lohiszyn. Jan Zieja conosce molto bene le necessità degli abitanti della parrocchia, per questo il vescovo gli affida il compito di creare una rete di punti caritativi.

Dopo la morte del vescovo Łoziński, intraprende un corso di studi ebraici di due anni all’Università di Varsavia. Contemporaneamente comincia a lavorare all’interno dell’Associazione dei Giovani Contadini “Wici”, a cui si avvicina per il programma sociale dell’Associazione, particolarmente sensibile alle situazioni di sfruttamento. Dopo la fine degli studi, comincia a collaborare con madre Urszula Ledochowska , che desiderava diffondere nella regione di Polesie l’opera apostolico-educativa della propria congregazione. Tra l’altro ella intendeva creare una rete di pensionati, di scuole, di punti di aiuto per i poveri. Jan Zieja, diviene l’assistente spirituale di questi centri che visita con regolarità.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, entra nell’esercito come cappellano del Reggimento di Tiratori Scelti “Poleski”. Dopo la sconfitta, rimane con i soldati feriti per assisterli e alla fine di novembre comincia a lavorare nell’Istituto per Ciechi a Laski. Collabora anche con il Consiglio di Aiuto agli Ebrei (“Żegota”) e diviene cappellano generale del gruppo scout “Szare Szeregi” , e poi del Comando Generale dell’Armia Krajowa e dei Battaglioni Contadini . Don Jan Zieja partecipa come assistente spirituale all’Insurrezione di Varsavia con lo pseudonimo “Rybak” (Pescatore). Dopo la sconfitta dell’insurrezione, si reca a Laski.

Dopo la guerra lavora nella parrocchia di Słupsk, che però deve lasciare per le persecuzioni dei comunisti. Grazie al primate Stefan Wyszyński torna a Varsavia, dove diventa cappellano delle suore della Visitazione in via Krakowskie Przedmieście. Le sue messe in breve diventano molto importanti per l’intellighenzia della capitale, che desidera avere delle indicazioni spirituali nel periodo comunista. Per la sua azione pastorale, però, nel 1954 è costretto a lasciare Varsavia. Dal 1957 insegna nel Seminario Maggiore di Drohiczyn sul Bug. Dopo una vita raminga, che dura fino al 1963, finalmente si ferma e diviene cappellano delle suore Orsoline a Varsavia, dove si dedica soprattutto alla scrittura e al lavoro pastorale. In quegli anni, tra l’altro, scrive un saggio sul Quinto Comandamento: “Non uccidere”.

Nonostante l’età avanzata, nel 1976 è tra i fondatori del Comitato per la difesa degli operai  (KOR). Oltre ad occuparsi delle finanze del KOR, diviene soprattutto una grande autorità morale per i membri del Comitato. Nonostante alcune tensioni tra il KOR e la gerarchia ecclesiale, padre Zieja ritiene che l’idea del KOR, cioè l’idea di una difesa aperta e pacifica delle vittime delle repressioni, sia un’incarnazione del Vangelo. Negli anni seguenti è molto vicino a Solidarność.

Per la sua opera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, sia statali che ecclesiastici. Per la sua partecipazione alla guerra contro i bolscevichi è promosso tenente colonnello e riceve la Croce al Valore. Per la sua azione durante l’Insurrezione di Varsavia, viene decorato con la Croce degli Insorti di Varsavia e con la Croce di Commendatore dell’Ordine Polonia Restituta. Padre Jan Zieja muore il 19 ottobre 1991, la cerimonia funebre è celebrata dal Primate di Polonia, il cardinal Józef Glemp. È seppellito nel cimitero dell'Istituto per ciechi di Laski.


(Biografia a cura degli studenti delle scuole medie superiori di Varsavia nell'ambito di un progetto dalla Casa di Incontri con la Storia: Katarzyna Bąkowska, Irena Gostkiewicz, Wiktoria Mylik, Sylwia Giermakowska, Aleksandra Kurczewska, Emilia Przystawko, Michał Szyszko, Marta Karpowicz).

http://praktycy.org

Segnalato dagli studenti delle scuole superiori di Varsavia per Wefor

Giardini che onorano Padre Jan Zieja

Padre Jan Zieja è onorato nel Giardino di Varsavia.

Trovi un albero anche nel Giardino Virtuale Storie d'Europa.

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