
Frate a Padova negli anni cruciali della guerra, collabora con l'organizzazione della Resistenza FraMa per portare soccorso a ebrei, profughi e militari di varie nazionalità. Dapprima svolge opera caritatevole verso gli internati sofferenti per la fame, il freddo e le malattie nel campo di Chiesanuova, creato dai fascisti nel giugno del 1942, che raccoglie sfollati sloveni e croati provenienti dalla Jugoslavia occupata. Dall'8 settembre 1943, la sua attività si allarga ai militari italiani sbandati dopo l'armistizio, a soldati di altre nazionalità sfuggiti alla cattura, ai profughi ebrei braccati dai nazifascisti, aiutato da giovani collaboratori di Padova e studenti sloveni. Nell'ottobre del 1944 viene prelevato e condotto a Trieste, nel bunker della Gestapo dove viene torturato a morte senza ottenere alcun nome o confessione.
Probabilmente il suo corpo è stato bruciato nel forno crematorio della Risiera di San Sabba.
Alla sua memoria sono giunte molte benemerenze, tra cui un attestato del 1946 firmato dal Generale Alexander come "gratitudine e riconoscimento per l'aiuto dato ai membri delle Forze Armate degli Alleati" a cui ha evitato la cattura o ha permesso di evadere; nel 1948 il presidente cecoslovacco Edvard Beneš gli conferisce "la Croce di Bronzo" e nel 1951 il Comune di Padova gli dedica una via.
Segnalato da Elena Blancato. Candidatura proposta per il Monte Stella nel 2015
Giardini che onorano Padre Placido Cortese
Padre Placido Cortese è onorato nei Giardini di Maccarese - IISS e Padova.
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